di Mariangela Pira

Mentre il mondo parla di rallentamento dell’economia, la Cina si prepara a due importanti ipo, del valore di 3 miliardi di dollari. Scenderanno in campo China Reinsurance e China International Capital Corp (Cicc), la banca di investimento più importante del Paese. I due gruppi hanno appena ricevuto l’approvazione per lo sbarco sul listino di Hong Kong.

China Re, in particolare, dovrebbe raccogliere circa 2 miliardi di dollari mentre Cicc circa 1 miliardo, secondo quanto afferma la pubblicazione finanziaria IFR. Entrambe le società non hanno commentato alla notizia.

A causa del pessimo andamento del mercato azionario, altre società che pianificavano una ipo sul mercato di Hong Kong quest’anno hanno deciso di rimandare i loro piani sia a causa delle vendite sui mercati asiatici sia sull’onda delle preoccupazioni per il rallentamento dell’economia cinese. Tra queste anche la finanziaria China Huarong Asset Management e l’alimentare Dali Foods Group.

Cicc, in prospettiva della quotazione in borsa, aveva detto che avrebbe utilizzato quanto raccolto per ampliare la divisione di investment banking. China Re, invece, progetta di rafforzare il proprio capitale per sostenere la crescita dei vari business. Cicc, società controllata dal governo, è diventata famosa anche perché nel corso degli anni ha accompagnato molte aziende statali cinesi nel processo di quotazione sui listini di Shenzhen e Hong Kong, grazie agli impagabili contatti che aveva il suo ex amministratore delegato (si è dimesso l’anno scorso) Levin Zhu, figlio dell ex premier Zhu Rongji. Tra i suoi azionisti le società di private equity Kkr, Tpg Capital Management e il fondo sovrano di Singapore Gic.

Così, mentre il mondo parla del rallentamento cinese, in casa fervono i preparativi per queste due importanti ipo e all’estero la Cina continua a investire: come già riferito da MF-Milano Finanza la scorsa settimana, un consorzio di aziende cinesi del settore ferroviario si è associato con la società privata americana XpressWest per costruire una linea ad alta velocità negli Stati Uniti, che congiungerà Las Vegas e Los Angeles. Solo l’ultimo tentativo di Pechino di esportare la sua tecnologia ad alta velocità in mercati offshore remunerativi come quello statunitense. Recentemente in questo settore ha vinto contratti in Russia, Messico e Indonesia. L’annuncio relativo a questo progetto è stato dato, non a caso, prima della visita di Xi Jinping negli Usa. «Un progetto del valore di 5 miliardi di dollari», stima l’analista di Guotai Junan Gary Wong, «che certo offrirà dei benefici finanziari alla società cinese ma che nel contempo aiuta a velocizzare un settore ferroviario, quello statunitense, ben lungi dall’essere sviluppato come quello cinese». (riproduzione riservata)

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