di Andrea Montanari

I soci e i vertici di Palladio Finanziaria hanno deciso di effettuare una significativa pulizia di bilancio e di archiviare il 2014 con una robusta perdita (22,6 milioni, rispetto al rosso di 7,65 milioni dell’anno precedente) per riaccendere i motori e ripartire dal core business. Il tutto in scia alle tre operazioni definite nei mesi scorsi, ovvero l’opa lanciata con successo da Vei Capital sulla quotata Mid Industry Capital (l’offerta si è conclusa a inizio agosto e il veicolo d’investimento è salito oltre l’80% del capitale della preda), l’ingresso con il 2% nel capitale del gruppo assicurativo Cattolica e l’acquisto indiretto, sempre attraverso Vei Capital, del 40% del capitale di Finproject, società che ha lanciato sul mercato le calzature Crocs.

Ma per poter fare questo i manager di Palladio, in particolare i due amministratori delegati Giorgio Drago e Roberto Meneguzzo, hanno dovuto dare una sforbiciata al valore delle loro principali partecipazioni. Le svalutazioni iscritte a conto economico per il 2014, in totale pari 18,4 milioni (come si legge nella relazione di bilancio consultata da MF-Milano Finanza), «hanno pressoché interamente determinato le perdite» annuali, ovvero appunto 22,6 milioni. Tale rosso gestionale è stato rinviato a nuovo dall’assemblea dei soci della holding, presieduta da Roberto Ruozi e partecipata tra gli altri da Veneto Banca (9,8%), Intesa Sanpaolo (9%), Banco Popolare (8,6%) e Mps  (0,5%). In particolare, il write-off ha riguardato le partecipazioni in Venice Pmi (10 milioni), che a sua volta possiede quote azionarie nelle aziende Meregalli, Gb Gearboxes, Energeya e New Crazy Colors; in Palladio Team (7,5 milioni); in Eta Finanza (830 mila euro). Mentre ulteriori 5,9 milioni rappresentano la rettifica in bilancio del valore del fondo Lido di Venezia. Dal punto di vista patrimoniale, invece, Palladio Finanziaria gode di una certa solidità, visto che a fronte di un portafoglio partecipazioni complessivo di 320,7 milioni il totale degli attivi ammonta alla fine dello scorso anno ammontava a 393 milioni e il patrimonio netto era di 383 milioni. Inoltre la posizione finanziaria netta della holding di Vicenza risultava positiva per 17,7 milioni.

Tra le tante partecipazioni di natura finanziaria e industriale nel portafoglio spicca quella in Ferak, il veicolo che custodisce l’1,94% del capitale delle Assicurazioni Generali. Mentre, tra gli altri investimenti, va segnalato che Eco Ultramax Ltd (società partecipata da Venice Shipping&Logistics, di cui Palladio detiene il controllo con il 56,99%) ha da poco siglato un importante contratto con il gruppo cinese Yangfan per la realizzazione di una nave per il trasporto di rinfuse, la cui consegna è in calendario per dicembre. Venice finora ha investito 5,6 milioni di dollari in Eco Ultramax e quest’anno complessivamente metterà sul piatto altri 7 milioni di dollari proprio in vista della commessa cinese. Nel frattempo Vei Capital ha investito 29 milioni in Fila , la società fiorentina attiva nel settore degli articoli da disegno, portata in borsa attraverso il reverse merger con la spac Space . La diversificazione è proseguita poi con l’acquisto, datato dicembre 2014, del 38,24% del brand di moda Eleventy (fatturato di 12 milioni); in base agli accordi sottoscritti Vei potrà salire fino al 55,32% del gruppo. Mentre nel settore food spicca la quota del 24,24% (costato 1,5 milioni) detenuta nelle attività della famiglia Alajmo (giro d’affari di 9,8 milioni), proprietaria tra l’altro del ristorante Le Calandre (3 stelle Michelin).

In queste settimane intanto i soci e i vertici di Palladio attendono la definizione dell’integrazione tra il gruppo Snai  e il competitor Cogetech che darà vita al primo operatore del mercato nazionale delle scommesse e dell’entertainment: solo nel settore delle gaming machine avrà una quota di mercato superiore al 15%. Il merger, secondo quanto si legge nella relazione semestrale della quotata Snai , della quale la boutique d’investimento vicentina ha il 33,6%, dovrebbe perfezionarsi entro fine settembre. Mentre «la richiesta di ammissione alla quotazione delle azioni Snai  di nuova emissione dovrebbe essere effettuata entro la fine dell’anno». (riproduzione riservata)