Non si arrestano le richieste di mutui, che ad agosto sono risultate in crescita di un altro 57,57% rispetto a un anno prima, valore che fa seguito al +63,2% di luglio, al +81,1% di giugno e al +84,5% di maggio. Crolla invece l’importo medio richiesto, sceso al minimo storico. È quanto emerge dall’ultimo aggiornamento del Barometro Crif, report che analizza l’andamento delle domande di mutui (intese come vere e proprie istruttorie formali, non semplici richieste di informazioni o preventivi online) inserite dagli istituti di credito in Eurisc, il sistema di informazioni creditizie di Crif che raccoglie i dati relativi a oltre 77 milioni di posizioni creditizie. Dopo ormai due anni di crescita ininterrotta, il numero di richieste di prestiti per l’acquisto della casa presentate agli istituti di credito sta quindi tornando su livelli molto vicini a quelli precedenti la grande crisi che ha colpito il comparto a partire dal 2010-2011. Al contempo, però, l’importo medio richiesto si è ridotto a 120.511 euro (rispetto al massimo a circa 143 mila del 2010); si tratta del valore più contenuto da quando è stata introdotta la rilevazione è in atto. Colpa della minore disponibilità di spesa delle famiglie, ma anche del calo dei prezzi delle case. La tendenza a richiedere agli istituti di credito importi contenuti è confermata anche dalla distribuzione per fascia di importo: la classe prevalente si conferma essere quella tra 100 mila e 150 mila euro, con una quota pari al 30,5% del totale (in aumento rispetto al 2014), seguita da quella inferiore a 75 mila euro (26,3%).