Ci sono quattro città italiane ad «alto rischio economico», sia per cause naturali, che per minacce legate alle attività umane mal gestite: lo sostiene una ricerca dei Lloyd’s di Londra, quantificando in ben 43,88 miliardi di dollari di pil questo rischio economico che correrebbero Milano, Roma, Torino e Napoli.

Le quattro città rientrano in un più ampio gruppo di 30 nel mondo prese in esame da questo studio sull’impatto economico di ben 18 tipologie di rischi distinti, basato su una ricerca dell’università di Cambridge. Il report evidenzia l’impatto economico di queste minacce rilevando che, nei prossimi dieci anni, 4,6 trilioni di dollari di pil prodotto in queste città potrebbe essere a rischio.

Si tratta, secondo la ricerca dei Lloyd’s, dei cosiddetti «rischi speciali» legati direttamente alle attività dell’uomo, quali il crollo dei mercati, lo shock del prezzo del petrolio e gli attacchi informatici, ma anche il terrorismo.

Per l’Italia, il report rileva che Milano, Roma, Torino e Napoli insieme dovrebbero produrre, nel prossima decennio, un pil annuale di 499,58 miliardi di dollari. Ma circa il 9% di questa crescita economica sarebbe a rischio. Prendendo in esame le quattro città nel loro insieme, il crollo dei mercati costituisce l’esposizione economica più significativa, ponendo a rischio 12,02 miliardi di dollari di pil, seguita dalla crisi del prezzo del petrolio (9,68 miliardi di dollari), dagli attacchi informatici (6,49 miliardi di dollari), dalla pandemia umana (3,87 miliardi di dollari) e dalle inondazioni (3,36 miliardi di dollari). In totale, il costo dei rischi derivanti dall’attività dell’uomo ammonterebbe a 30,90 miliardi di dollari, mentre le minacce naturali causerebbero perdite all’economia italiana per 12,98 miliardi di dollari.

A Milano, principale centro finanziario italiano, i tre rischi legati al settore finanziario (crollo dei mercati, crisi del prezzo del petrolio e attacchi informatici) rappresentano circa tre quarti del pil a rischio. La quota del pil totale a rischio a Milano, a causa di minacce legate all’uomo (70,03%), è la quarta più alta al mondo e riflette una tendenza tipica di molte economie europee sviluppate.

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