di Andrea Mascolini 

Doppio binario per la delega appalti: il recepimento delle direttive appalti pubblici dovrà essere concluso entro aprile 2016, mentre il nuovo codice dei contratti pubblici verrà completato entro luglio 2016. Sarà abrogato il regolamento attuativo del codice, sostituito da linee guida messe a punto dall’Autorità nazionale anticorruzione di concerto con il ministero delle infrastrutture, previo parere delle commissioni parlamentari. Contratti secretati al vaglio della Corte dei conti. Accelerazione sull’introduzione del Bim (Building information modelling).

Sono queste le novità contenute nei quattro emendamenti presentati mercoledì sera dai relatori del disegno di legge delega sugli appalti pubblici (da mercoledì la votazione degli emendamenti in commissione) che modificano la tempistica del complesso lavoro di recepimento delle direttive e di emanazione del nuovo codice. Il revirement, finalizzato anche a concedere più tempo alla Commissione ministeriale guidata da Antonella Manzione che si occuperà dei decreti, prevede un doppio binario: prima (entro il 18 aprile 2016) si procederà al recepimento delle tre direttive su appalti e concessioni; poi (entro il 31 luglio 2016) si emanerà il nuovo codice dei contratti pubblici. Gli emendamenti prevedono anche l’abrogazione del regolamento del codice (l’attuale dpr 207/2010): al suo posto saranno emanate, sulla base delle norme del nuovo codice e di concerto fra Anac e ministero delle infrastrutture, linee guida di carattere generale, anch’esse da trasmettere prima dell’adozione alle competenti commissioni parlamentari per il parere. Per quanto riguarda la procedura di consultazione pubblica che seguirà l’adozione degli schemi di decreto, si prevede che sia gestita e coordinata dalla presidenza del consiglio dei ministri di concerto con il ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sentita l’Anac. L’emendamento delinea con cura anche la fase di acquisizione dei pareri sia sul decreto di recepimento, sia su quello concernente il nuovo codice: Consiglio di stato, Conferenza unificata e Commissioni parlamentari (da notare che l’Anac non è espressamente citata) si esprimeranno «contestualmente, su ciascuno schema, entro trenta giorni dalla trasmissione. Dopo i 30 giorni il decreto, in mancanza dei pareri, verrà adottato. Nel caso delle commissioni parlamentari, se verrà segnalata la non conformità di alcune norme ai principi e criteri direttivi, il governo dovrà rimandare un nuovo testo sul quale entro 15 giorni il parlamento darà l’ok.

Gli emendamenti introducono ulteriori novità in tema di contratti secretati (quelli del settore della difesa), affidati con procedure derogatorie: vi saranno regole specifiche con controllo della Corte dei conti. È poi stato introdotto un riferimento al progressivo uso, nella fase di progettazione degli interventi, di strumenti elettronici specifici quali quelli di modellazione elettronica e informativa per l’edilizia e le infrastrutture. Il riferimento è alla norma (art. 22 della direttiva europea) che lascia gli stati membri liberi di promuovere l’uso di metodologie quali il Bim. Infine con un altro emendamento si danno indicazioni al governo per dettare le regole anche negli appalti al di sotto della soglia comunitaria.