di Carlo Brustia

Anche nel secondo trimestre in Italia è calato il numero di fallimenti, di procedure concorsuali e di chiusure volontarie d’impresa: si conferma e si rafforza, quindi, il trend positivo rilevato nei primi mesi dell’anno. Fra aprile e giugno scorsi, in particolare, le imprese che hanno aperto una procedura fallimentare sono state 3.800, in diminuzione dell’11,3% rispetto allo stesso periodo del 2014. Si tratta, si legge in una nota, del calo più consistente registrato in un singolo trimestre dall’inizio della crisi. È quanto emerge dai dati raccolti dal Cerved  e diffusi ieri dall’Osservatorio su Fallimenti, Procedure e Chiusure di imprese relativo al primo semestre. Considerando il primo semestre dell’anno, sebbene il numero dei fallimenti resti ancora elevato (7.600) i dati analizzati da Cerved confermano l’orientamento decrescente in atto da inizio 2015. Tale riduzione ha riguardato tutte le forme giuridiche d’impresa monitorate, con differenze sensibili: le società di persone hanno registrato ben l’11,8% di procedure in meno, mentre più contenuto ma comunque importante il numero delle procedure riguardanti società organizzate in altre forme giuridiche (-6,6%) e società di capitale (-6%). «Il deciso calo dei fallimenti registrato nel secondo trimestre mostra un chiaro trend di miglioramento», commenta Gianandrea De Bernardis, amministratore delegato di Cerved . «Si tratta di un ulteriore segnale positivo che si aggiunge a quanto stiamo osservando nei pagamenti, divenuti più regolari, nei bilanci, che sono migliorati, e nel rischio d’insolvenza delle pmi, che si è ridotto. Se, come ci aspettiamo, questa tendenza proseguirà, il Paese potrà finalmente incamminarsi verso una condizione di maggiore normalità economica». (riproduzione riservata)