di Beatrice Migliorini 

 

Crescono iscritti e patrimonio delle casse di previdenza. Se, infatti, a fine 2013 il numero di iscritti dei principali enti era di 1.548.328 esattamente un anno dopo, a fine 2014, con un incremento del 4,7% la cifra raggiunta è stata 1.626.272. Ma ad aumentare è stato anche e soprattutto il patrimonio che a fine 2013 ammontava a circa 60,7 mld di euro e che, nell’arco di un anno, è arrivato a quoto 65,5 mld.

Questi i primi dati emersi dal secondo Report annuale su «Investitori istituzionali italiani: iscritti, risorse e gestori per l’anno 2014» presentato ieri a Milano da Itinerari previdenziali. Nel dettaglio, i dati emersi mostrano come, per quanto riguarda le casse di previdenza, non siano solo aumentati i numeri di iscritti e la consistenza patrimoniale ma anche come, nel corso del tempo, abbiano subito delle modifiche anche le modalità di investimento. Se, infatti, a fine 2013 dei 60,7 mld di patrimonio, 37 erano investiti in modo diretto e 23,7 erano affidati in gestione tramite mandato, a fine 2014 il panorama era mutato. A fronte di 65,5 mld di patrimonio, erano 54,7 quelli investiti direttamente mentre erano 10,8 quelli affidati in gestione tramite mandato. L’ultima analisi condotta, inoltre, ha posto in evidenza come la gestione diretta mobiliare sia la principale modalità di investimento adottata dalle casse di previdenza, mentre gli investimenti si concentrano nell’acquisito di titoli obbligazionari (28% delle risorse gestite direttamente), quote di Oicr (Organismi di investimento collettivo del risparmio, 15%) oltre a investimenti immobiliari (26% considerando sia gli immobili sia le quote di società immobiliari). A fronte, poi, di un quadro complessivo degli investitori istituzionali che vede un patrimonio totale di 207,73 mld di euro che sta mantenendo il trend di crescita (dal 2004 l’incremento è stato dell’ 81%), risulta che l’aumento maggiore a livello patrimoniale lo abbiano avuto i fondi pensione negoziali (detti anche fondi chiusi, ovvero forme pensionistiche complementari la cui origine, contrattuale). Questi, infatti, hanno fatto registrare tra la fine del 2013 e la fine del 2014, un incremento del 14,8%. Al 31 dicembre 2013, infatti, il patrimonio ammontava a 34,5 mld con 1.950.552 iscritti e, mentre questi ultimi, sono diminuiti arrivato 1.944.276, il patrimonio, a fine 2014, è arrivato a quota 39,6 mld. A chiudere l’anno con l’incremento minore e una perdita di iscritti non lieve, invece, i Fondi pensione preesistenti (forme pensionistiche complementari che operavano antecedentemente all’emanazione del dlgs 124/1993). Se, infatti, a fine 2013 gli iscritti registrati erano 654.627 per un patrimonio di 50.37 mld, al termine del 2014 gli iscritti erano 650.133 per un patrimonio di 54 mld di euro.

Al termine del Report, poi, è stato posto l’accento sulla condizione di sfavore in cui versano le Fondazione bancarie che in Italia sono 88. «Tra il 2011 e il 2014, infatti», ha spiegato Giuseppe Guzzetti, presidente di Acri e Fondazione Cariplo, «la tassazione complessiva sulle 88 Fondazioni è passata da 11 milioni a 424 milioni di euro all’anno».