I processi di internazionalizzazione non si possono improvvisare. È la raccomandazione che arriva da Sace, gruppo assicurativo-finanziario attivo nell’export credit, nell’assicurazione del credito e nella protezione degli investimenti, controllato da Cassa depositi e prestiti. «Anche le pmi ormai intraprendono percorsi di internazionalizzazione complessi, spingendosi lontano, spesso al seguito di grandi gruppi industriali (di cui sono fornitrici e di cui sfruttano le economie di scala), ma spesso anche in autonomia, provando a fare un salto di qualità importante che richiede notevoli investimenti, know-how e capacità di valutare e gestire rischi», sottolinea Alessandra Ricci, direttore area Business. Che invita ad affrontare il processo di internazionalizzazione seguendo a 360 gradi «tutti i pericoli a essa connessi, affidandosi a un partner che sappia muoversi all’estero, e specialmente nei mercati emergenti, dove i profili di rischio, così come le opportunità di business, sono maggiori». Da qui è nato il servizio Advisory di Sace, che affianca le aziende con un approccio consulenziale, suggerendo i percorsi più adatti alle loro esigenze e pianificando i vari step dell’attività estera. Quanto all’ambito specifico delle polizze, con i prodotti assicurativi di Sace, l’esportatore può offrire ai clienti esteri dilazioni di pagamento, annullando o limitando il rischio di mancato pagamento e, attraverso i servizi di factoring del gruppo, può trasformare il credito assicurato in liquidità. «Le richieste di pagamento dilazionato sono ormai una prassi consolidata tra gli operatori economici in tutto il mondo», spiega Ricci. Poterle concedere aumenta la competitività dell’offerta ma espone le imprese al rischio di non essere pagate. «La polizza Investimenti consente alle imprese e alle banche italiane che investono all’estero, sia direttamente sia tramite società collegate o controllate, di concentrarsi sui rischi d’impresa e sullo sviluppo del business, assicurandole dai rischi di natura politica», conclude.