Negli ultimi anni, il settore assicurativo ha subito notevoli perdite a causa di eventi atmosferici estremi. Il 2011 è considerato un anno record per le catastrofi naturali, con sinistri assicurati che sono costati al settore più di 127 miliardi di dollari.

Una serie di catastrofi alla fine degli anni ottanta e all’inizio degli anni novanta del secolo scorso ha posto il settore assicurativo davanti a una grande sfida. L’adozione di modelli per gli scenari catastrofali naturali negli anni novanta ha permesso al settore di analizzare e misurare il rischio in modo più preciso. Oggi, l’impiego di questi strumenti è diventato la norma. Vista la prevalenza di modelli per gli scenari catastrofali nel settore assicurativo e l’aumento di costi degli eventi meteorologici estremi, la precisione dei risultati dell’attività di modellazione è un interesse primario per gli assicuratori. La possibilità che i cambiamenti climatici possano favorire modificazioni nella gravità e probabilità degli eventi meteorologici estremi potrebbe avere ripercussioni sulla precisione dei modelli per gli scenari catastrofali naturali.

Un report realizzato dai Lloyd’s di Londra valuta se e come questi modelli prendono in considerazione i cambiamenti climatici attraverso una serie di casistiche fornite da vari provider di modelli sia accademici che commerciali.

Il sistema climatico globale della Terra si sta riscaldando. Questa conclusione è supportata da un grande insieme di prove presentate nella letteratura scientifica e nel modo più completo nei cinque rapporti di valutazione pubblicati dal Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (Intergovernmental Panel on Climate Change, IPCC).

L’innalzamento delle concentrazioni di gas serra nell’atmosfera, dovuto prevalentemente all’attività dell’uomo, come ad esempio la combustione di combustibili fossili e i cambiamenti di uso del suolo, provocano un aumento dell’effetto serra naturale del pianeta e un maggiore riscaldamento della superficie terrestre. L’energia in più catturata viene immagazzinata in gran parte negli oceani. Questo effetto, combinato con il riscaldamento delle temperature atmosferiche sulla superficie del pianeta, modifica il sistema climatico fisico. Un esempio è l’impatto sul ciclo idrologico sotto forma di modifica delle precipitazioni, cambiamenti della circolazione atmosferica e dei modelli meteorologici, riduzione dei ghiacci globali e della copertura nevosa e dilatazione termica degli oceani, con conseguente innalzamento del livello del mare. Queste tendenze rappresentano una sfida per gli assicuratori, i quali si trovano ad analizzare sia l’impatto economico del cambiamento climatico sia l’adeguatezza degli strumenti utilizzati per misurare e applicare i tassi.

Uno dei problemi principali per gli assicuratori sono le eventuali conseguenze di questi cambiamenti climatici e modelli meteorologici sugli eventi meteorologici estremi. Il quarto rapporto di valutazione dell’IPCC (IPCC, 2007) ha evidenziato l’importanza della nostra conoscenza degli eventi estremi, per via del loro impatto sproporzionato sulla società e gli ecosistemi, rispetto ai cambiamenti graduali del clima medio. Nel 2012, l’IPCC ha pubblicato un rapporto speciale specificamente incentrato sulla gestione dei rischi degli eventi meteorologici estremi (IPCC, 2012, di seguito “SREX”), mentre la recente bozza del quinto rapporto di valutazione dell’IPCC (IPCC, 2013) comprende un aggiornamento della comprensione e delle prove osservazionali dei cambiamenti negli eventi climatici estremi.

Nei prossimi decenni, i modelli per gli scenari climatici continueranno a prevedere gli impatti delle condizioni meteorologiche estreme. EQECAT mostra come i futuri scenari climatici potrebbero registrare aumenti della frequenza di tempeste intense in Europa, con un possibile spostamento delle traiettorie delle tempeste verso le latitudini settentrionali. JBA evidenzia che i cambiamenti climatici hanno già aumentato la probabilità di alluvioni nel Regno Unito, come quella del 2000, e che una precipitazione su cinque potrebbe risultare il 40% più ampia in futuro.

Il report, di cui alleghiamo la versione italiana, è composto da tre parti principali. La prima sezione analizza le ultime scoperte della scienza che studia i cambiamenti climatici e le conseguenze di tali cambiamenti sugli eventi meteorologici estremi. La seconda sezione descrive la modellazione delle catastrofi e come si è giunti allo sviluppo di questa tecnologia. La terza valuta se e come i modelli per gli scenari catastrofali prendono in considerazione i cambiamenti climatici attraverso una serie di casistiche fornite da vari provider di modelli, tra cui AIR, RMS ed EQECAT. Le appendici contengono i dettagli sulla terminologia utilizzata per descrivere i livelli di fiducia e probabilità (Appendice 1) e i limiti dei modelli climatici (Appendice 2).