Alla fine di giugno 2014 il saldo tra entrate (premi) e uscite (pagamenti per riscatti, scadenze, rendite e sinistri) del mercato vita in Italia (lavoro diretto) è risultato positivo e pari a € 21,7 mld, tre miliardi in più rispetto a quello registrato nell’intero anno 2013, grazie principalmente all’effetto combinato sia dell’aumento del volume premi sia della contrazione dell’onere per sinistri del ramo I, secondo i dati pubblicati dall’ANIA in un report.

Analizzando gli andamenti dei singoli trimestri degli anni precedenti, si nota come il flusso netto registrato nel II trimestre 2014 consolidi la tendenza ad una progressiva crescita della raccolta netta iniziata dal I trimestre 2013 con € 2,2 mld, aumentata a circa € 6 mld nel III e IV trimestre dell’anno, fino al risultato dei primi due trimestri del 2014 in cui ha sfiorato gli € 11 mld.

Nel I semestre 2014 il volume premi è stato pari a € 55,5 mld, in aumento del 30,2% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente; si tratta dell’importo massimo mai registrato  ed è il risultato di una raccolta premi trimestrale superiore a 27,5 mld sia nel I sia nel II trimestre 2014 (importi ben superiori ai premi trimestrali contabilizzati negli anni precedenti). A fine giugno 2014 tali premi risultano costituiti per

l’85% da premi unici, in aumento del 37,4% rispetto ai primi sei mesi dell’anno precedente, e per il restante 15% da premi periodici.

Quest’ultima quota è costituita per il 4% da premi di prima annualità (+12,3% rispetto al 2013) e per l’11% da premi di annualità successive, in diminuzione del 3,7%.

Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti convenzionalmente posta pari a 10 anni – l’aumento del volume premi rispetto al I semestre 2013 passerebbe dal 30,2% all’11,3%.

Nel I semestre 2014 l’ammontare complessivo delle uscite è stato pari a € 33,8 mld, il 7,0% in meno rispetto all’analogo periodo dell’anno  precedente. La quota prevalente delle uscite è stata rappresentata dai riscatti e dagli altri rimborsi, pari al 60% dei pagamenti complessivi, in diminuzione del 14,6% rispetto al I semestre 2013, risultato che da solo ha compensato ampiamente l’aumento di tutte le altre voci di uscita; le scadenze e le rendite maturate, comprensive della variazione per somme da pagare, sono ammontate al 31% delle uscite totali (pressoché costanti rispetto al 2013), mentre il restante 9% è costituito dagli importi dei sinistri per decesso e altri eventi attinenti alla vita umana coperti dalle polizze vita, che hanno registrato un aumento del 39,8% rispetto all’anno precedente.

Un’analisi più approfondita dei dati evidenzia che il 75% delle imprese, rappresentative del 92% del mercato in termini di premi contabilizzati 2013, ha registrato nel I semestre 2014 un flusso netto positivo e che il 38% (per una quota premi pari al 62%) ha ottenuto un risultato migliore della media dell’indice (4,60%) calcolato rapportando il flusso netto totale alla giacenza media delle riserve complessive.

Si stima che le riserve tecniche vita nel I semestre 2014 siano pari a € 485,4 mld, in aumento sia rispetto al trimestre precedente (+3,1%) sia rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente (+10,9%).

Analisi di dettaglio per ramo

Nel I semestre 2014 il ramo I ha registrato un flusso netto positivo pari a € 21,6 mld, conseguenza di una raccolta premi del valore di € 43,4 mld  (€ 36,8 mld unici e € 6,5 mld annui) e di uscite pari a € 21,8 mld, dovute soprattutto ai riscatti (€ 13,0 mld) (cfr. Fig. 2). Il flusso netto conseguito  nel I semestre dell’anno precedente era stato pari a € 6,3 mld, importo già superato dai € 10,9 mld di saldo netto realizzato nei soli primi tre mesi del 2014. I premi contabilizzati di ramo I sono aumentati del 40,2% rispetto al I semestre 2013 mentre gli oneri sono diminuiti del 5,1%. L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo I il 6,1% delle riserve.

Relativamente al ramo III, la raccolta netta del I semestre 2014, sia pur negativa per € 505 mln, registra un netto miglioramento sia rispetto all’analogo periodo del 2013 quando era pari a € -1,7 mld sia rispetto al saldo netto negativo di € 1,2 mld realizzato nel I trimestre 2014. Tale risultato è dovuto principalmente alla diminuzione del totale oneri per sinistri (-11,8% rispetto al I semestre 2013, a fronte di un ammontare pari a € 9,8 mld) che ha compensato ampiamente la lieve riduzione dell’1,1% dei premi contabilizzati pari a € 9,3 mld. L’onere complessivo per riscatti, scadenze e sinistri ha rappresentato nel ramo III il 10,7% delle riserve.

Infine il ramo V, a fronte di premi per € 2,2 mld, per lo più unici, e pagamenti per € 1,7 mld, principalmente riscatti e scadenze e rendite maturate, ha registrato nel I semestre 2014 un saldo positivo pari a € 456 mln, in miglioramento rispetto ai corrispondenti semestri del triennio precedente in cui registrava valori negativi.

I rami IV e VI non sono illustrati nella figura precedente in quanto meno significativi in termini di flussi. L’andamento trimestrale delle riserve tecniche distinte per ramo nel corso dell’anno è influenzato dagli sviluppi del saldo netto tra entrate e uscite sopra descritti. Per i rami principali è possibile valutare approssimativamente quanta variazione sia scaturita da tale saldo e quanta dai rendimenti attribuiti agli assicurati.

Per il ramo I nel I semestre 2014 la variazione dello stock di riserve rispetto alla fine dell’esercizio 2013 è stata di € 26,0 mld, ossia 4,3 mld in più rispetto all’afflusso dei premi al netto dei pagamenti (cfr. Tab. 3).

Relativamente al ramo III, invece, a fronte di un flusso netto pari a € -505 mln, la variazione delle riserve è stata positiva per € 1,6 mld, per effetto della contribuzione positiva dei rendimenti della gestione finanziaria.

Infine, il ramo V ha registrato da inizio anno un ammontare di riserve in aumento di appena € 20 mln, importo molto contenuto rispetto alla raccolta netta (premi – uscite) della gestione tecnica del ramo positiva e pari a € 456 mln; tale risultato è dovuto tuttavia ad una riallocazione straordinaria di riserve dal ramo V al ramo I.

Ratio analysis: indici di portafoglio

In merito all’indice di decadenza del portafoglio (uscite in rapporto alle riserve tecniche), il risultato annualizzato è risultato in ulteriore diminuzione attestandosi al 13,91% alla fine del II trimestre 2014, dal 15,09% del 2013, essenzialmente dovuto alla diminuzione dell’indice di riscatto (dal 9,07% al 7,95%).

L’indice di sinistrosità ha invece osservato nello stesso periodo un andamento opposto raggiungendo alla fine del II trimestre 2014 un valore pari all’1,35%, dall’1,21% del 2013, mentre l’indice di scadenza è diminuito lievemente passando dal 4,81% al 4,62%.

L’indice di anzianità (rapporto tra riserve tecniche e premi) relativo alla fine di giugno 2014 è stato pari a 4,71 volte, in ulteriore diminuzione rispetto al 5,20 del 2013.