di Anna Messia

Per le assicurazioni italiane, nonostante la crisi economica, il momento di mercato è decisamente positivo. Nel 2013 le compagnie hanno chiuso i bilanci con un roe medio del 9,7%. La raccolta delle polizze Vita, dopo un 2012 che era stato caratterizzato da deflussi (-5,3 miliardi), ha ripreso a galoppare con 18,4 miliardi di raccolta netta raggiunta nel 2013, e 73,6 miliardi di nuova produzione. 
Afflusso che quest’anno ha già toccato i 65 milioni in appena sette mesi di rilevazione (i dati Ania sono aggiornati a luglio). Anche nel settore Danni, nonostante il calo dei premi, la redditività sta crescendo con un combined ratio, che a fine 2013 era in miglioramento all’89,9%, contro il 100,2% del 2010. Insomma le cose, in questi mesi, vanno decisamente bene per il settore, ma «le assicurazioni non possono in nessun modo permettersi di abbassare la guardia», avverte Fabrizio Sarrocco, partner della società di consulenza Accenture, «perché ci sono nuove sfide che le attendono nei prossimi mesi lanciate da operatori bancari, promotori finanziari e pure da colossi del web».

Temi di cui si discuterà durante la 13esima edizione dell’Insurance Day 2014, organizzato da MF-Milano Finanza e Accenture a Milano, il 3 ottobre prossimo, presso il Centro Congressi Fondazione Cariplo. «Proprio il trend di solidità e di aumentata redditività registrato dall’industria assicurativa rende questo settore attraente anche agli occhi di player esterni al settore finanziario-assicurativo», continua Sarrocco. Il riferimento è in particolare ai grandi operatori di Internet, come Amazon o Google, Apple oppure Facebook, che sembrano decisi a entrare in nuovo settori di attività, come il sistema dei pagamenti o appunto il mondo delle polizze. Operatori che hanno l’enorme vantaggio, rispetto alle compagnie tradizionali, di disporre di una grande quantità di informazioni sugli utenti della rete, che possono essere utilizzate per mettere a fuoco un’offerta su misura. Un fenomeno che potrebbe essere dirompente per il settore assicurativo, chiamato ad attrezzarsi rapidamente per prendere le contromisure. «Siamo solo all’inizio di questo processo e i modelli adottati finora dai web specialist sono differenti tra loro», osserva il partner di Accenture, «Il colosso cinese Alibaba ha scelto per esempio di creare una joint venture con Ping An, la prima compagnia del Paese, mentre Google ha rilevato in Inghilterra Beat That Quote, un comparatore on line di prodotti assicurativi». Cambiamenti che le compagnie sono chiamate a osservare con attenzione, per prepararsi fin da subito alla risposta, con tre filoni su cui lavorare, osserva Sarrocco: «Gli agenti resteranno probabilmente il fulcro della distribuzione delle polizze ma le imprese devono imparare a sfruttare meglio internet per competere su digitale; dovranno poi migliorare l’elaborazione dei dati e soprattutto consentire al cliente di interagire con la compagnia utilizzando tutti i canali possibili, dalle mail alle app». C’è poi un’altra sfida che è stata lanciata al settore negli ultimi mesi, arrivata da banche e promotori finanziari. «Le prime, dopo avere rubato la scena negli anni passati nel ramo Vita continuano a crescere anche nella raccolta Danni, compresa l’Rc Auto», osserva il manager.

 

Poi ci sono i promotori finanziari che stanno vivendo una seconda giovinezza, guadagnando spazio anche nel mondo delle polizze. «Se i promotori vendono polizze perché gli agenti non vendono anche prodotti finanziari?», si domanda Sarrocco. Un cambio di pelle che, in verità, era già stato tentato senza successo negli anni passati, con gli agenti che hanno dimostrato di avere poca dimestichezza con fondi e sicav e «che potrebbe essere ora affrontato mettendo gli agenti in condizioni di gestire con maggiore sicurezza i prodotti finanziari, grazie a modelli di supporto e relazione evoluti», conclude il manager. La sfida, dunque, riparte. (riproduzione riservata)