di Anna Messia 

Riecco i maxi-dividendi tra le società di gestione. Dopo anni di magra le sgr hanno ripreso a chiudere bilanci in utile grazie al recupero sprint della raccolta netta, che ha interrotto anni di pesanti riscatti. Il 2012 è stato l’anno della svolta e, mentre qualcuno ha dovuto utilizzare l’utile incassato per coprire le perdite accumulate negli anni precedenti, c’è chi è riuscito a dare ottime soddisfazioni agli azionisti già quest’anno, con assegni plurimilionari che non si vedevano da tempo. È il caso di Eurizon Capital, la sgr del gruppo Intesa Sanpaolo guidata da Mauro Micillo che ha chiuso il 2012 con un utile di oltre 105 milioni, ci cui 104 sono stati distribuiti quest’anno all’azionista con una maxi-cedola.

Ancora più alto è stato il payout di Anima, la società nata dalla fusione tra Prima (che incorpora le attività di gestione diMps), Bpm Gestioni e la vecchia Anima che la Popolare di Milano rilevò da Alberto Foà e dal suo team di gestori: la sgr ha chiuso il bilancio 2012 con un utile di 74 milioni che è stato interamente rigirato a Amh, la holding che detiene il 100% di Anima con un capitale diviso tra Clessidra (37%),Bipiemme (35%) e Monte dei Paschi di Siena (23%).
La società guidata da Marco Carreri ha potuto distribuire l’intero utile visto che le riserve legali avevano già raggiunto la quota prevista dal codice civile.

 Insomma, c’era già abbastanza fieno in cascina, a differenza di Arca Sgr che ha preferito mantenere un approccio più prudente anche alla luce del piano di ristrutturazione organizzativa avviato nel corso del 2011 e ultimato proprio nel 2012. La società di gestione partecipata dalle banche popolari e guidata da Ugo Loser l’anno scorso è riuscita a chiudere in utile per oltre 17 milioni, di cui 13,5 milioni sono stati utilizzati a riserva «per rafforzare il patrimonio aziendale con allocazione alla riserva straordinaria, dato che la riserva legale ha raggiunto il quinto del capitale sociale», si legge nel bilancio, e 3,5 milioni sono andati invece a copertura della perdita relativa al 2011.

Anche Amundi Sgr, la società di gestione del Crédit Agricole, che ha distribuito all’azionista quasi l’intero utile 2012, pari a 8,8 milioni.

L’assegno è stato complessivamente di 7,1 milioni, mentre poco più di 400 mila euro sono andati a riserva legale e 516 mila euro sono stati utili portati a nuovo. Insomma, dopo anni di investimenti e sacrifici gli azionisti della società di gestione quest’anno hanno portato a casa qualche soddisfazione.

Anche nel caso di giovani sgr, come per AcomeA, fondata a luglio del 2010 da Alberto Foà e dal team di gestori che lavoravano con lui nella vecchia Anima sgr. A meno di tre anni dalla nascita AcomeA, sull’onda dell’andamento positivo della raccolta, ha già chiuso in utile il suo primo bilancio con un risultato di poco più di un milione e gli azionisti, tra i quali c’è anche la compagnia assicurativa FonSai del gruppo Unipol con una quota di poco più del 9%, hanno anche incassato una mini-cedola. La società ha deciso infatti di distribuire ai soci un dividendo di 1,57 euro per azione, per un totale di 863.500 euro, mentre 153.385 euro sono stati utilizzati a copertura della quota parte rimanente della perdita degli esercizi precedenti. I fondatori della società hanno così iniziato a recuperare parte degli investimenti fatti per dare vita ad AcomeA e ci sono le premesse perché questo trend positivo possa proseguire nel 2013, con ricchi dividendi per il 2014.

Eurizon Capital, per fare un ultimo esempio, ha chiuso il primo semestre di quest’anno con un risultato netto di 70 milioni, in crescita di quasi l’80% rispetto allo stesso periodo 2013 e tutto il sistema del risparmio gestito continua a registrare record di raccolta. Luglio è stato il settimo mese consecutivo di risultato netto positivo e da inizio anno il bilancio tracciato da Assogestioni parla di 44 miliardi rastrellati dalle società di gestione. (riproduzione riservata)