Il comparto assicurativo sembra aver imboccato la strada della ripresa, afferma Fabrizio Sarrocco, responsabile Insurance di Accenture Management Consulting. Se da un punto di vista globale il settore ha fatto registrare una crescita del 2,4% rispetto a un 2011 in contrazione dello 0,8%, la Ue, sebbene in lenta ripresa (-1,7 da -5,9%), conferma le difficoltà sul fronte della raccolta.
Il mercato italiano ha evidenziato nel 2012 una nuova contrazione della raccolta premi (-4,3%), ma più contenuta rispetto al 2011 (-11,9%). Il trend negativo ha interessato sia il comparto Vita, che però ha rallentato il trend (decrescita del 5,5% dal -17,7% del 2011; ma soprattutto risultati del primo semestre 2013 eccellenti con un +20,2%) sia il comparto Danni, che ha invertito il moderato trend di crescita del 2011 (+2,5%) con una flessione del -1,9%, stimata in peggioramento nel 2013 (-3,5%). Le buone notizie arrivano sotto il profilo delle redditività, che nel 2012 torna ad avere un segno positivo con un roe di sistema dell’11,5%. Sebbene l’andamento dell’indicatore sia fortemente influenzato dalla forte volatilità legata all’andamento dei titoli (effetto spread su titoli di Stato), stimata da Accenture in circa il 7% per il 2012, i segnali di un ritorno a una redditività di tipo «industriale» sono chiari. Il risultato del conto tecnico è infatti positivo sia per il Vita che per il Danni, con quest’ultimo che fa segnare un miglioramento del combined ratio dal 97,9 al 95,8% per effetto di una riduzione del 2% del loss ratio e di un expense ratio stabile.
Ma quale futuro ci aspetta? Questi segnali positivi verranno confermati nei prossimi anni? Per tentare di dare una risposta a queste domande Accenture ha sviluppato un modello previsionale di stima di conto economico, stato patrimoniale e principali indicatori di bilancio del settore assicurativo italiano da oggi al 2020. Sulla base di tale modello Accenture ritiene che nel 2020 il comparto potrà raggiungere un roe «industriale» (al netto della volatilità legata alle fluttuazioni finanziarie) di circa il 13% solo se riuscirà ad attivare tutte le leve della nuova Ceo Agenda (ricavi, costi e capitale). Crescere nella raccolta, mantenere una forte disciplina operativa sui costi, gestire attivamente il capitale (ad esempio, puntando sul de-risking dei portafogli e su un asset allocation che riduca la dipendenza dalle fluttuazioni del debito sovrano) sembra essere la ricetta giusta per il comparto. Una survey condotta da Accenture a livello internazionale conferma che la maggior parte delle compagnie giudica la customer centricity e la rivoluzione digitale come elementi chiave per tornare a far crescere i volumi di raccolta, allargare la base clienti e aumentare la retention. La centralità del cliente costituisce un elemento fondante degli imperativi strategici dei prossimi anni, ma la sfida del prossimo futuro consisterà nella piena realizzazione di un «journey» di profonda trasformazione che è appena cominciato.