di Manuel Follis e Andrea Montanari 

Sembra essere la volta buona. Dopo mesi di attesa, finalmente è stata indicato la scadenza finale, fine settembre, per il deposito dei due concordati preventivi di Im.Co. e Sinergia, ovvero le due società immobiliari della famiglia Ligresti, dichiarate fallite più di un anno fa.

La prossima settimana, secondo quanto appreso presso fonti legali da MF-Milano Finanza, verrà depositato in tribunale il concordato di Im.Co.; la settimana successiva sarà la volta di quello relativo alla controllante Sinergia. A sbloccare l’impasse che durava dalla scorsa primavera è stato il raggiungimento dell’accordo transattivo tra il fronte bancario capeggiato da Unicredit (la più esposta tra le banche con un credito di 180 milioni su un monte complessivo di circa 340 milioni) e la compagnia assicurativa Unipol subentrata nella vicenda dopo l’acquisizione di Fondiaria-Sai. Le ex compagnie del gruppo Ligresti sono creditrici nei confronti di Sinergia e ImCo per circa 151 milioni, dopo la svalutazione di 86 milioni effettuata sulla propria esposizione nel bilancio 2012. L’accordo è basato sulla compensazione del credito con immobili in portafoglio alle due società fallite. Un ruolo centrale, seppur con qualche conflittualità, come fanno notare alcune fonti di mercato vicine all’operazione, in questa transazione lo ha avuto lo studio legale Bonelli Erede Pappalardo che, dopo essere stato consulente del pool bancario ha accettato di assistere Unipol.

Il prossimo deposito dei due concordati in tribunale potrebbe poi sbloccare la partita relativa al progetto del Cerba, ovvero la realizzazione del centro di ricerca biomedica che dovrebbe sorgere su aree ex Ligresti nella zona sud di Milano e promosso dalla Fondazione Cerba, presieduta dal professor ed ex ministro Umberto Veronesi, e la stessa Unicredit. Ipotesi di lavoro che finora aveva lasciato freddo il Comune e soprattutto il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Lucia De Cesaris.

Completato questo percorso, che passa pure per il Tribunale, diventerà operativa a tutti gli effetti anche la newco Visconti costituita alcuni mesi dalla banca guidata dall’ad Federico Ghizzoni (90,63%) e la Bpm di Andrea Bonomi (9,37%). Veicolo che dopo una prima iniezione di liquidità di 2 milioni presto dovrebbe essere rafforzato con altri 9 milioni. Visconti, in particolare, oltre a essere il soggetto designato a presentare la proposta di concordato, avrà un ruolo di primo piano nell’esecuzione dello stesso, rilevando parte dell’attivo immobiliare delle due società fallite utilizzando gran parte della nuova finanza (150 milioni) che riceverà dagli istituti esposti (Unicredit, Bpm,Banco Popolare, Ge Capital, Popolare di Sondrio e Mps).

Dal punto di vista industriale, il soggetto che dovrebbe curare la realizzazione e la gestione del progetto sarà con tutta probabilità Hines Italia, che attualmente ricopre il ruolo di advisor degli istituti di credito. La società guidata da Manfredi Catella ha anche altri obiettivi legati in qualche modo al concordato di Im.Co. Uno ad esempio, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, riguarda l’immobile di via de Castillia, adiacente al progetto di sviluppo di Porta Nuova, oggetto di un bando di vendita pubblicato dal Tribunale fallimentare. Hines da tempo sta effettuando analisi sull’edificio, anche se si tratta di un’operazione complessa, visto che il Tribunale avrebbe valutato l’immobile assegnandogli un prezzo proprio alla luce del suo collocamento nei pressi di Porta Nuova. In più, Hines Italia Sgr starebbe poi considerando anche di partecipare al bando per la torre messa in vendita dal Comune di Milano in via Melchiorre Gioia. Anche in questo caso, però, si tratterebbe di un’operazione complessa, visto che l’immobile sarebbe stato sopravvalutato da Palazzo Marino e che il bando presenterebbe alcuni vincoli contrattuali che renderebbero complessa la formulazione di un’offerta. (riproduzione riservata)