di Anna Messia 

Di certo la crisi d’immagine che ha colpito il Monte dei Paschi di Siena all’inizio dell’anno non ha aiutato, ma la joint venture nelle assicurazioni stretta nel 2007 tra la banca senese e il colosso francese Axa, ha retto bene alle avversità degli ultimi mesi.

Superata qualche inevitabile frizione, l’istituto e la compagnia stanno lavorando fianco a fianco per recuperare il rallentamento nella raccolta e frenare i riscatti, e hanno definito una nuova strategia in quattro punti per raggiungere gli obiettivi che erano stati fissati per la fine dell’anno, condivisa sia da Frédéric de Courtois, manager del colosso francese di recente confermato alla guida di Axa Mps (e chiamato anche al comando di Axa Assicurazioni) sia dall’amministratore delegato della banca, Fabrizio Viola. Il progetto, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, è stato presentato al consiglio di amministrazione prima dell’estate e punta in particolare ad aumentare la redditività del portafoglio, ma anche a ridurre il consumo di capitale, e ovviamente a gestire meglio e con costi più bassi la compagnia che distribuisce polizze tramite la rete di vendita del Monte dei Paschi. Il primo trimestre è stato chiuso intanto con un risultato netto superiore a 43 milioni, mentre l’andamento del business risparmio e previdenza, uno dei settori cardine per la compagnia, ha evidenziato una crescita inferiore al previsto. Ma l’intenzione è quella di invertire rapidamente la rotta con progetti trasversali che coinvolgano sia la compagnia che la banca, tenendo d’occhio soprattutto i riscatti che, per quanto riguarda le gestioni separate, a fine marzo scorso, toccavano circa il 25%. Del resto i francesi di Axa, azionisti di Mps con una quota del 3,7%, vengono dati come probabili sottoscrittori pro-quota dell’aumento di capitale da 2,5 miliardi che la Commissione europea ha chiesto al Monte dei Paschi, a dimostrazione della volontà del colosso assicurativo di puntare ancora sull’istituto di Siena e quindi sull’alleanza nelle polizze.

C’è però un’altra questione che potrebbe costringere Axa Mps a dover affrontare una spesa non prevista. Si tratta di un contenzioso aperto con l’Agenzia delle Entrate per un dossier che risale al 2004, che riguarda la partecipazione, da parte della compagnia, in una sicav di diritto lussemburghese (Monte Sicav). Contenzioso che vale circa 26 milioni, di cui la metà relativi a sanzioni. Axa Mps era certa di avere ragione ma ha inaspettatamente perso i ricorso in appello. Ora non resta che la Cassazione e, visto che circa 8 milioni si potrebbero recuperare, la perdita potenziale, per ora solo in via teorica, è di poco inferiore a 18 milioni, di cui, secondo gli accordi della joint venture, solo 5 milioni sarebbero a carico di Axa Mps Vita. Il resto, 13 milioni, dovrebbero essere coperti dall’istituto senese. (riproduzione riservata)