Tre anni dopo l’entrata in vigore della loi Lagarde sullo sgancio dell’assicurazione dal prestito e un mese dopo l’entrata in vigore della legge che avrebbe dovuto migliorarne l’applicazione, l’associazione dei consumatori francese, l’UFC-Que Choisir, fa un bilancio negativo di questo mercato.

In uno studio pubblicato a fine agosto, l’associazione si basa di una richiesta di testimonianze. Su 105 risposte, oltre il 60% riguardano la sostituzione in corso del mutuo e il 40% circa sulla delega alla sottoscrizione.

In questa ultima categoria, solo il 19% delle domande ha avuto esito positivo, mentre per la sostituzione o rinegoziazione in corso del prestito il 28% ha avuto successo.

 «Si tratta di un processo che ha una durata tra 6 mesi e a volte 2 o 3 anni e richiede un’energia folle e un tempo considerevole per riuscire », commenta Maxime Chippoy, incaricato dello studio de l’UFC-Que Choisir.

Molti richiedenti si sono visti bloccare la procedura per la non equivalenza della polizza assicurativa, anche in presenza di garanzie migliori, o per spese troppo elevate o per aumenti del tasso di credito in contropartita.

Inoltre i tempi di risposta da parte della banca (dieci giorni) non lasciano margine di manovra in caso di rifiuto, dato che l’offerta di prestito deve essere firmata entro 30 giorni.

Secondo l’associazione dei consumatori vi è conflitto di interesse perché la banca decide se dare il benestare alla polizza e allo stesso tempo vende tali polizze. Attualmente le banche hanno un margine del 40% del premio medio delle polizze sui prestiti, ovvero 2,2 mld di euro annui.