di Leonardo Comegna 

Attori, cantanti ballerini, ma anche il personale viaggiante, marittimi e minatori d’ora in poi andranno in pensione più tardi. Ieri, Il consiglio dei ministri ha infatti approvato il regolamento che armonizza i requisiti minimi di accesso al sistema pensionistico per alcune tipologie di lavoratori per le quali la riforma Fornero non aveva trovato immediata applicazione. Si tratta di categorie per le quali la particolarità dell’attività svolta richiede una declinazione specifica dei requisiti pensionistici generali e, in particolare, di quelli anagrafici e contributivi. Il testo del regolamento, approvato dal precedente governo Monti in via preliminare nell’ottobre del 2012, è stato sottoposto all’esame del Consiglio di stato e delle commissioni parlamentari. Queste ultime, esprimendo il proprio parere favorevole, nel giugno scorso, lo hanno condizionato allo stralcio dei quattro articoli inizialmente dedicati ai comparti della difesa e della sicurezza, rinviando l’intervento su requisiti dei pensionamento della categoria all’esito di un confronto con i sindacati a un tavolo che verrà aperto al dipartimento funzione pubblica. Il testo prevede per i lavoratori interessati un limitato incremento dei requisiti anagrafici e contributivi, nella maggior parte dei casi di uno o due anni, al fine di realizzare un sistema più coerente, armonico ed equo, proprio tenendo conto della specificità delle prestazioni lavorative. Infatti, anche dopo l’applicazione del decreto, queste categorie beneficeranno di requisiti di età e di contribuzione per il pensionamento significativamente inferiori a quelli tipici della generalità dei lavoratori. Attraverso un regime di transitorietà per esempio, per gli iscritti al Fondo lavoratori dello spettacolo-gruppo ballo (ex Enpals), il requisito di età per la pensione di vecchiaia passa dai 45 anni attuali (uomini e donne) a 46; per i lavoratori marittimi addetti al servizio di macchina, ai fini del pensionamento di vecchiaia, si passa dagli attuali 20 anni di effettiva navigazione e 55 di età a 20 anni di effettiva navigazione e 56 anni di età, che verranno gradualmente incrementati fino a 58 anni a decorrere dal 2018. Anche chi lavora nelle cave e nelle miniere oggi può ottenere un pensionamento anticipato rispetto ad altre categorie: a 55 anni, purché siano stati versati almeno 20 anni di contributi (o 15 anni per chi ha lavorato sempre nel sottosuolo). Dal prossimo anno, il requisito per mettersi a riposo sarà innalzato a 56 anni. Gli addetti ai pubblici esercizi di trasporto, i quali potevano andare in pensione a 60 (uomini) e 55 anni (donne), ora dovranno far valere un requisito anagrafico ridotto però di cinque anni rispetto a quello tempo per tempo in vigore per il regime generale obbligatorio.