DI GIOVANNI GALLI

Il Consiglio di Stato ha respinto l’appello presentato dal ministero della Salute contro la sentenza con la quale il Tar del Lazio lo scorso aprile ho ordinato al dicastero di rivedere il provvedimento che fissava limiti all’espianto e al reimpianto di protesi Pip a carico del Ssn. Ne da’ notizia il Codacons. Il Consiglio di Stato infatti (sez. III, Pier Giorgio Lignani, Presidente; Angelica Dell’Utri, Relatore) ha detto no al ricorso presentato dal dicastero guidato da Renato Balduzzi il quale, con la sua ordinanza, aveva limitato la possibilità delle donne di effettuare l`espianto e il reimpianto delle protesi, prevedendo che ciò potesse avvenire solo in presenza di danni fisici o di una precisa indicazione medica. Il Tar, accogliendo un ricorso presentato dal Codacons, aveva bocciato tale impostazione, ordinando al Ministero di tornare sui suoi passi e modifi care il provvedimento, e il Consiglio di stato ha ora confermato la decisione del Tribunale amministrativo regionale. «Anche la sola paura di possibili effetti negativi per la salute e’ motivo sufficiente per ottenere l’espianto delle protesi Pip e il reimpianto di altre protesi a carico del Ssn – spiega il presidente dell’associazione dei consumatori Carlo Rienzi – gia’ piu’ di 180 donne si sono rivolte al Codacons per chiedere al ministero e ai soggetti responsabili i danni legati alle protesi pericolose, ed e’ ancora possibile per chi lo desiderasse partecipare alle azioni risarcitorie avviate dall’associazione».