Va in porto l’asta dell’inoptato dell’aumento di capitale di Fonsai mentre, al secondo giorno dell’offerta sul mercato che termina venerdì, è già a metà dell’opera per il tutto esaurito quella per la ricapitalizzazione di Unipol. Negli ambienti del consorzio di garanzia delle due operazioni, fiduciosi sull’en plein dell’asta, c’è tuttavia una certa cautela sulla quota che verrà poi affettivamente esercitata. L’idea prevalente è che vengano esercitati diritti da soggetti diversi da Bologna (che ha già prenotato il 4,9% del capitale di Fonsai post aumento) solo per circa 100 milioni di euro sui 600 milioni totali in carico alle banche. La vera partita si giocherà quindi nei prossimi mesi quando gli istituti cederanno le loro quote in modo coordinato a investitori interessati a entrare nel maxi-polo assicurativo non ora con l’asta ma a fusione avvenuta. Intanto al secondo giorno d’offerta in borsa sono stati collocati per poche centinaia di euro (il prezzo è di 0,0002 euro) 1.153.386 di diritti che, sommati ai 975 di ieri, fanno il tutto esaurito dei 1.154.000 per le azioni ordinarie della compagnia dei Ligresti. Buon riscontro anche per le Unipol ordinarie con 2.830.275 di diritti collocati (cui vanno sommati i 3.000 della vigilia) su un totale di 5.735.150. Più cauta finora la risposta del mercato all’asta dei diritti (in tutto 7.408.000) per sottoscrivere le Unipol privilegio: 1.958.699 collocati ieri che si sommano ai 25 mila di lunedì.Meno significativo infine, per l’esito dell’operazione, l’offerta dell’inoptato per le risparmio Fonsai, tutto garantito dalla compagnia bolognese: 263.275 ieri (6 mila lunedì) su 993 mila. Ieri a Piazza Affari i due titoli hanno chiuso la seduta in forte calo lasciando sul terreno il 3,19% a 2 euro Unipol e il 2,24% a 1 euro Fonsai.