Pagamento obbligatorio con il bancomat per spese superiori ai 50 euro. E’ una delle ipotesi che il Governo sta studiando da inserire nel nuovo decreto sviluppo che il ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera, spera di presentare entro la fine del mese. Lo stesso ministro ha annunciato la volontà di spingere “per la diffusione sempre più ampia della moneta elettronica”, perché “pensiamo che poche cose contrastino l’evasione fiscale e le forme di illegalità come il mezzo di pagamento elettronico”.

Con questo provvedimento, da luglio 2013 gli esercenti dovranno accettare solo moneta elettronica per importi oltre i  50 euro. Con la moneta elettronica si pagheranno anche le prestazioni professionali: un modo per semplificare la vita a cittadini  e imprese e per tenere sotto controllo l’evasione fiscale. Passera ha assicurato che la diffusione “deve essere tollerabile  in termine di costi e saggia in termini di tempistiche”.

Piuttosto negative le reazioni delle associazioni del commercio e dei consumatori. Confcommercio ammette che “la modernizzazione del sistema dei pagamenti e’ un aspetto rilevante della modernizzazione del sistema-Paese” ma sottolinea che “il perseguimento di questo obiettivo non può però significare introduzione, con tempi stringenti, di obblighi universali di accettazione degli strumenti di moneta elettronica”. Per l’associazione “si tratta, invece, di incentivare la diffusione degli strumenti di pagamento elettronici attraverso la riduzione di tutte le componenti di costo a carico di consumatori ed esercenti, attivando anche la leva delle detrazioni fiscali”. Anche Confesercenti ritiene “giusto favorire l’utilizzo della moneta elettronica” ma invita a farlo “abbattendo i costi di utilizzo e di gestione del pos, come si era previsto per l’acquisto di carburanti, e non imponendo un onere aggiuntivo per gli imprenditori più deboli”.
Per il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, “si tratterebbe dell’ennesimo inutile regalo alle banche, che finirebbe per arricchire le casse degli istituti di credito a danno degli utenti. Per poter infatti pagare con moneta elettronica, chi non possiede un Bancomat sarebbe costretto ad aprire un conto in banca, con tutte le spese e i balzelli connessi”.