Nel mese di luglio la nuova produzione vita raccolta in Italia da imprese italiane e rappresentanze di imprese extra-U.E., comprensiva dei premi unici aggiuntivi, è stata pari a € 4,0 mld, in diminuzione del 4,8% rispetto allo stesso mese del 2011, valore inferiore comunque alla contrazione registrata nel mese di giugno (-13,5%); da gennaio i nuovi premi emessi sono ammontati a € 29,7 mld, in calo del 14,5% rispetto ai volumi raggiunti nello stesso periodo dell’anno precedente.

Lo registra l’ANIA nella consueta pubblicazione mensile, Ania Trends.

Includendo anche l’attività del campione delle imprese U.E., i nuovi premi complessivi nel mese di luglio sono stati pari a € 4,3 mld (-9,3% rispetto allo stesso mese del 2011), mentre da inizio anno hanno raggiunto € 33,5 mld, il 15,5% in meno rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente.

Relativamente alle imprese italiane ed extra U.E., nel mese di luglio i premi afferenti a nuove polizze di ramo I risultano ancora in calo rispetto all’analogo mese del 2011 mentre le polizze di ramo V, dopo il lieve aumento osservato nel mese di giugno, tornano a registrare una contrazione nel volume di nuovi affari; tale tipologia di polizze tradizionali (ramo I e V) si conferma comunque essere la scelta prevalente degli assicurati con un’incidenza pari a oltre i tre quarti della raccolta totale da inizio anno. La restante quota della nuova produzione è rappresentata dai prodotti “linked” (ramo III) che registrano, in controtendenza rispetto al mese precedente, una raccolta di nuovi premi in aumento rispetto a luglio 2011, con riferimento sia alle polizze unit sia alle polizze index linked. Anche i contributi relativi a nuove adesioni individuali a forme previdenziali crescono rispetto allo stesso mese del 2011, portando l’incremento da inizio anno al 31,4%. Da gennaio, il numero delle nuove polizze/adesioni per il totale vita è stato pari a 1,8 milioni, in diminuzione del 2,2% rispetto allo stesso periodo del 2011. Si evidenzia, inoltre, che il 32% delle imprese, rappresentative del 30% del mercato in termini di premi, ha registrato al mese di luglio una raccolta superiore all’analogo periodo dell’anno precedente e che circa il 45% delle imprese (pari a un’analoga quota di mercato in termini di premi) ha ottenuto un risultato migliore rispetto alla variazione media registrata da tutte le imprese italiane ed extra-U.E. (-14,5%).

Da inizio anno la tipologia di contratto a premio unico costituisce la modalità di versamento maggiormente prescelta dagli assicurati, per una quota pari al 94% del totale in termini di premi e al 55% in termini di numero di polizze. Sempre da gennaio l’importo medio dei premi unici è stato di circa € 27.600 mentre quello dei premi annui e ricorrenti ha raggiunto rispettivamente il valore di € 1.100 e € 3.300. Calcolando i premi mediante una misura che consente di standardizzare l’ammontare di premi unici e periodici, come l’Annual Premium Equivalent (APE) – pari alla somma tra premi annui, considerati per il 100% del loro importo, e premi unici divisi per la durata dei relativi contratti posta convenzionalmente pari a 10 anni – il decremento del volume premi da inizio anno si riduce dal 14,5% all’11,3%. La maggior parte della nuova produzione deriva dalla raccolta effettuata mediante reti finanziarie (sportelli bancari e postali e promotori finanziari), alle quali afferisce l’85% dei premi emessi da inizio anno. Nel dettaglio, gli sportelli bancari e postali mantengono anche nel mese di luglio la quota prevalente di raccolta (66%), registrando ancora un decremento rispetto allo stesso mese del 2011; i volumi di nuovi affari intermediati dai promotori finanziari continuano a risultare in netto aumento rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, sebbene l’incremento sia concentrato solo su alcuni operatori. Trend opposto viene invece registrato nel mese di luglio sia dal canale agenti sia dal canale agenzie in economia, entrambi con una raccolta di nuovi premi in contrazione rispetto all’anno precedente. La ripartizione dei premi per canale evidenzia come le reti finanziarie abbiano collocato quasi esclusivamente premi unici mentre le reti assicurative raccolgano anche una quota significativa di premi periodici. Calcolando i premi da inizio anno mediante la misura APE sopra descritta, lo scostamento della quota raccolta dalle diverse reti si riduce: la quota riconducibile alle reti finanziarie passa dall’85% al 73% mentre quella afferente alle reti assicurative sale dal 15% al 26%.