«Non c’è nessun progetto di scissione, mi risulta che siano solo commenti della stampa’. Così Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, ha negato venerdì scorso che siano vere le indiscrezioni sulla possibilità che, nelle prossime settimane, il consiglio di Mediobanca possa valutare lo “spin off” del portafoglio partecipazioni dall’attività bancaria vera e propria. In realtà, sembra che questa ipotesi sia stata effettivamente presa in esame ma già scartata. L’eventuale operazione, che sarebbe emersa durante un giro di consultazioni con i soci, avrebbe il vantaggio di risolvere il nodo della natura duplice dell’istituto di piazzetta Cuccia, ad un tempo banca d’affari, ormai ramificata anche nel retail banking tramite CheBanca!, e holding di partecipazioni. Ma, d’altro canto, priverebbe Mediobanca del suo asset principale, la partecipazione nelle Generali. Nel corso delle conversazioni alcuni soci, a quanto si è appreso, si sarebbero detti favorevoli, mentre altri avrebbero espresso la propria contrarietà. L’ostacolo principale, a parte la perdita della quota nel Leone di Trieste, sarebbe quella di far abbassare il Core Tier 1 dell’istituto rendendo necessario un aumento di capitale. (a.bon.) Qui sopra, Federico Ghizzoni, ad di Unicredit