Prendono il via oggi pomeriggio i lavori del board di Mediobanca; i punti previsti all’ordine del giorno sono in tutto cinque. Tra essi, il più atteso è senza dubbio la relazione che l’a.d., Alberto Nagel, farà ai consiglieri sull’evoluzione del dossier Unipol-FonSai. Il numero uno di Piazzetta Cuccia risulta infatti iscritto da qualche settimana nel registro degli indagati per l’ormai nota vicenda del «papello» dei desiderata, sottoposto dai Ligresti al top manager di Mediobanca e da quest’ultimo siglato. Una vera e propria lista di benefi ci materiali richiesti dall’ingegnere di Paternò, tra cui vacanze gratuite in un noto resort in Sardegna, posti di lavoro per i fi gli e una buonuscita in denaro per non ostacolare il progetto di fusione. Il p.m. Orsi ha ipotizzato nei confronti di Nagel il reato di ostacolo all’Autorità di vigilanza e potrebbe arrivare a sostenere, secondo alcune analisi, che il foglio sequestrato a suo tempo nello studio della segretaria del Patto, Cristina Rossello, rappresenti a tutti gli effetti un accordo parasociale non comunicato al mercato. Dal canto suo, Nagel, davanti al p.m., avrebbe giustificato la propria firma come un atto di umana comprensione nei confronti di Salvatore Ligresti e del pathos che la conversazione avrebbe avuto, disconoscendo tuttavia qualsiasi valore legale al foglietto ora in possesso della procura milanese. Se anche fosse riconosciuto valore legale al «papello», la stessa Consob ha già fatto sapere che la fusione a quattro condotta a termine tra Unipol, Premafin e le controllate di quest’ultima (FonSai e Milano ass.) non verrebbe messa in alcun modo in discussione. Se tuttavia Nagel ha avuto il merito di essere il regista delle nozze tra le compagnie, che ha permesso a Mediobanca di preservare gli 1,5 miliardi di euro di crediti vantati, a vario titolo, nei confronti di Unipol (400 mln) e FonSai (1,1 mld), il suo coinvolgimento nel dossier della procura rischia di metterlo in diffi coltà sul piano politico agli occhi di alcuni soci di piazzetta Cuccia. © Riproduzione riservata