Tizio andrà li e Caio si occuperà di quell’altra controllata. Le voci che circolano intorno al riassetto del vertice delle Generali somigliano un po’ al gioco dei quattro cantoni. Vince chi azzecca il nome di chi andrà ad occupare le caselle chiave del gruppo. Azzardato, quindi, dare credito a tutte le indiscrezioni. Ma quel che appare certo è che il vento del cambiamento ha iniziato a soffiare anche a Trieste. Il velo sul nuovo piano industriale si alzerà a novembre, come ha ufficialmente dichiarato il nuovo amministratore delegato Mario Greco presentandosi al mercato. Ma le voci su possibili innesti di manager esterni che possano far decollare il nuovo corso della compagnia si fanno ogni giorno più insistenti. Inserimenti che rappresenterebbero un segnale di svolta rispetto al passato, utili ad allentare il legame con Mediobanca, principale azionista che nella precedente gestione aveva svolto spesso un ruolo determinante. Qualche novità importante potrebbe quindi arrivare già a settembre. Il mercato, del resto, se lo aspetta. Al momento del suo insediamento, il numero uno del gruppo assicurativo ha fatto sapere che il primo obiettivo sarebbe stato di aumentare la profittabilità della compagnia, come gli è stato chiesto dal board. E per raggiungere il traguardo sarebbe stato pronto a rivoltare come un calzino tutto il gruppo. «Condurrò un completo riesame delle performance finanziarie e operative, paragonandole a quelle delle migliori società concorrenti», aveva detto agli analisti il 2 agosto, aggiungendo che avrebbe lanciato «un’attenta analisi delle strategie del gruppo e del suo portafoglio attività». Non solo. Aveva anche detto che sotto esame sarebbero finiti pure «la struttura organizzativa, i processi decisionali, la governance interna», oltre «all’impegno e alle capacità del management» che sarebbero stati «paragonati a quelli delle migliori realtà internazionali». Realtà che Greco conosce molto bene avendo lavorato prima in Ras, compagnia del gruppo Allianz, poi in Intesa Sanpaolo (per dare vita al progetto Eurizon, che avrebbe dovuto portare fino alla borsa, ma che poi è stato congelato) e infine in Zurich fino a ricoprire il ruolo di ceo di Zurich Insurance Group, società che raggruppa tutte le attività Danni della compagnia elvetica. Fatto sta che i manager delle società del gruppo Generali, che Greco ha iniziato a conosce in incontri one-to-one ancora prima del suo insediamento ufficiale, sono tutti sotto osservazione. A inizio agosto gli appuntamenti si sono intensificati, e qualche manager è già stato ricevuto più di una volta negli uffici del nuovo ad. Buon segno? Cattivo auspicio? Difficile dire. Un storico collaboratore, in realtà, Greco se lo è già ritrovato in casa. Si tratta di Paolo Vagnone, che come lui ha iniziato la carriera in McKinsey e che è stato poi suo vice in Allianz, prendendone poi il posto di amministratore delegato di Ras, quando Greco passò all’ Aip di Intesa Sanpaolo. Vagnone era stato nominato country manager per l’Italia delle Generali a fine 2010 su indicazione degli azionisti. Ma proprio l’imposizione dall’alto aveva ostacolato il suo lavoro. Ostacoli che a questo punto sono venuti meno. Prova ne è la recente nomina di Vagnone a presidente di Banca Generali, e il suo spazio a Trieste potrebbe crescere ancora. Chi altro potrebbe affiancare Greco nel nuovo incarico? I nomi, come detto, non mancano. Anche perché Greco ha fama di lasciare dietro di sé buoni rapporti. Tanto che diversi collaboratori lo hanno seguito nelle sue numerose esperienze. Come Massimo Arrighi, anche lui ex McKinsey e ora in AtKearney, o Claudia Motta (oggi in FonSai). Ma in questi giorni si sono fatte più insistenti le voci intorno ad altri due ex collaboratori di Greco che l’ad vorrebbe chiamare a sé. Si tratta del cfo di Zurich Italia, Domenico Quintavalle, e dell’attuale ad di Sara Assicurazioni, Alessandro Santoliquido, tra i più bravi manager assicurativi del mercato, che Greco non vorrebbe proprio farsi scappare e per il quale avrebbe già individuato un ruolo di comando nella controllata Ina Assitalia. (riproduzione riservata) Anna Messia