Come per gli anni precedenti, anche per il 2011 l’ISVAP ha elaborato i dati trasmessi dalle imprese per valutare la portata e gli effetti del fenomeno criminoso nel comparto assicurativo.

Le informazioni riguardano il portafoglio diretto italiano dei rami Responsabilità civile autoveicoli terrestri, Corpi di veicoli terrestri, Incendio ed elementi naturali e Altri danni ai beni.

Per ciascuno di tali rami sono state elaborate le tavole statistiche contenute nell’Allegato che riportano la distribuzione regionale e provinciale dei sinistri, avvenuti nell’esercizio, connessi con reati a danno delle imprese.

Ramo R.C. autoveicoli terrestri

Nel 2011 l’incidenza dei sinistri riconducibili a fenomeni criminosi a danno delle imprese (Allegato – Tav. n. 1) registra una lieve riduzione rispetto all’anno precedente. Infatti, tali sinistri sono stati 54.502, con un’incidenza del 2,04% sulla globalità dei sinistri del ramo (2,30% nel 2010), per un importo di 281,9 milioni di euro, pari al 2,42% dell’ammontare complessivo dei risarcimenti (come nel 2010) e all’1,59% dei premi del ramo (1,77% nel 2010). I dati sono riportati nel seguente prospetto:

Incidenza dei sinistri connessi con fenomeni criminosi
Ramo R.C. autoveicoli terrestri
Lavoro diretto – Totale Italia Anni 2010/2011

N.B.: Dati riferiti ai soli sinistri accaduti nell’anno di riferimento al netto della stima dei tardivi (sinistri accaduti ma non denunciati). Sono esclusi i premi e i sinistri relativi ai rischi assunti all’estero.
L’importo relativo ai sinistri non comprende il contributo al Fondo di Garanzia Vittime della Strada.

L’analisi a livello territoriale continua a evidenziare un impatto più marcato del fenomeno in alcune aree dell’Italia meridionale e insulare.

Infatti, in Campania si osserva che il 7,32% dei sinistri e l’8,91% degli importi dei risarcimenti sono riconducibili a fenomeni criminosi a danno delle imprese (nel 2010 rispettivamente il 9,58% e il 10,22%), in Puglia il 6,17% dei sinistri e il 6,08% degli importi (nel 2010 rispettivamente il 5,93% e il 6,24%), in Calabria il 4,52% dei sinistri ed il 6,16% dei risarcimenti (nel 2010 rispettivamente il 4,15% e il 4,52%), in Sicilia il 2,82% dei sinistri e il 4,03% degli importi dei risarcimenti (nel 2010 il 2,84% sia dei sinistri che degli importi) e in Basilicata il 2,85% dei sinistri ed il 3,26% degli importi dei risarcimenti (nel 2010 rispettivamente il 2,52% ed il 3,57%).

 

Ramo Corpi di veicoli terrestri

In tale ramo è compresa la copertura di ogni danno subito dai veicoli terrestri, esclusi quelli ferroviari.

Per tale ramo i sinistri ricollegabili a reati a danno delle imprese sono stati 4.275 (Allegato – Tav. n. 2), con un’incidenza dello 0,37% sul numero globale dei sinistri del ramo (0,72% nel 2010), per un importo di 30,9 milioni di euro che rappresenta l’1,74% del valore dei risarcimenti (nel 2010 l’1,85%) e l’1,08% dei premi del ramo in esame (l’1,13% nel 2010)

I dati sono riportati nel prospetto che segue:

Incidenza dei sinistri connessi con fenomeni criminosi
Ramo Corpi di veicoli terrestri
Lavoro diretto – Totale Italia Anni 2010/2011

N.B.: Dati riferiti ai soli sinistri accaduti nell’anno di riferimento al netto della stima dei tardivi (sinistri accaduti ma non denunciati). Sono esclusi i premi e i sinistri relativi ai rischi assunti all’estero.

I sinistri a carattere criminoso registrano tassi di incidenza più elevati rispetto alla media nazionale in alcune regioni dell’Italia centrale, meridionale e insulare: in Puglia con il 2,31% dei sinistri e il 7,72% dei risarcimenti (nel 2010 il 3,66% dei sinistri e il 5,06% dei risarcimenti), in Campania con l’1,89% dei sinistri e il 3,91% degli importi dei risarcimenti (nel 2010 il 4,11% e il 4,52%), nel Molise con lo 0,70% dei sinistri e il 4,88% dei risarcimenti (lo 0,71% e l’8,01% nel 2010), in Sicilia con lo 0,72% dei sinistri e il 2,14% degli importi (l’1,37% e il 2,12% nel 2010), nel Lazio con lo 0,52% dei sinistri e il 2,11% degli importi (1,22% e il 2,23% nel 2010) e in Calabria con lo 0,40% dei sinistri ed il 3,15% degli importi (l’1,23% e il 3,13% nel 2010).


Ramo Incendio ed elementi naturali

In tale ramo è inclusa la copertura di ogni danno subito dai beni (diversi dai beni compresi nei rami Corpi di veicoli terrestri, ferroviari, aerei, marittimi lacustri e fluviali e merci trasportate) causato da: incendio, esplosione, tempesta, elementi naturali diversi dalla tempesta, energia nucleare e cedimento del terreno.

Nel 2011 i sinistri riconducibili a reati a danno delle imprese in tale ramo sono stati 1.819 (Allegato – Tav. n. 3), con un’incidenza dello 0,76% sulla globalità dei sinistri del ramo (0,62% nel 2010), per un importo di 25 milioni di euro, che rappresenta l’1,93% dell’ammontare complessivo dei risarcimenti (il 2,45% nel 2010) e l’1,08% dei premi del ramo (l’1,35% nel 2010). I dati sono riportati nel prospetto seguente:

Incidenza dei sinistri connessi con fenomeni criminosi
Ramo Incendio ed elementi naturali
Lavoro diretto – Totale Italia Anni 2010/2011

 

N.B.: Dati riferiti ai soli sinistri accaduti nell’anno di riferimento al netto della stima dei tardivi (sinistri accaduti ma non denunciati). Sono esclusi i premi e i sinistri relativi ai rischi assunti all’estero.

Per questo ramo l’impatto dei sinistri a carattere criminoso è più accentuato in alcune regioni dell’Italia meridionale e insulare (Campania, Calabria, Puglia, Molise, Sicilia e Sardegna).

Ramo Altri danni ai beni

In tale ramo è inclusa la copertura di ogni danno subito dai beni (diversi dai beni compresi nei rami Corpi di veicoli terrestri, ferroviari, aerei, marittimi lacustri e fluviali e merci trasportate) causato dalla grandine o dal gelo, nonché da qualsiasi altro evento, quale il furto, diverso da quelli compresi al ramo Incendio ed elementi naturali.

I sinistri collegabili a reati commessi a danno delle imprese relativi all’esercizio dell’attività assicurativa in tale ramo nel 2011 sono stati 3.097 (Allegato – Tav. n. 4), con un’incidenza dello 0,42% sul numero totale dei sinistri del ramo (nel 2010 dello 0,44%), per un importo pari a 16,1 milioni di euro, che costituisce lo 0,95% dell’ammontare complessivo dei risarcimenti (nel 2010 lo 0,79%) e lo 0,61% dei premi del ramo (lo 0,54% nel 2010). I dati sono sintetizzati nel prospetto seguente:

Incidenza dei sinistri connessi con fenomeni criminosi
Ramo Altri danni ai beni
Lavoro diretto – Totale Italia Anni 2010/2011

 

N.B.: Dati riferiti ai soli sinistri accaduti nell’anno di riferimento al netto della stima dei tardivi (sinistri accaduti ma non denunciati). Sono esclusi i premi e i sinistri relativi ai rischi assunti all’estero.

Il fenomeno è più accentuato in diverse regioni: Campania, Liguria, Emilia-Romagna, Puglia e Sicilia.

Strutture periferiche

Le imprese hanno revocato, nel corso del 2011, tre mandati agenziali a causa di fenomeni collegati ad attività criminose (nel 2010 non erano invece stati revocati mandati).