DI ANGELICA RATTI

Le conclusioni di uno studio di neurologi francesi ha dimostrato che il consumo regolare di alcool, anche se ad un livello ancora lontano dall’alcolismo, provoca danni alle arterie cerebrali al punto tale da causare addirittura l’emorragia cerebrale, con morte certa nel 40% dei casi, circa. In Francia, ogni anno, 100 mila persone sono vittime di un incidente vascolare cerebrale emorragico. E dunque, per la prima volta, un gruppo di ricercatori di neurologia hanno voluto indagarne il rapporto con il consumo di alcool. Due sono i tipi di lesione possibili alle arterie cerebrali: se si otturano causano una sorta di infarto cerebrale o di ischemia, se, invece, si rompono provocano l’emorragia cerebrale. Nel primo caso, il rischio di morire è limitato al 10-13%, secondo quanto ha fatto sapere Charlotte Cordonnier che ha diretto lo studio condotto su 137 malati ricoverati nell’unità di neuro-vascolare dell’ospedale di Lille per una emorragia cerebrale. I 137 pazienticampione sono stati individuati nel gruppo di 540 ricoverati per emorragia cerebrale per avere in comune il fattore alcool: bevevano almeno 4 bicchieri al giorno. Un bicchiere standard corrisponde a 10 grammi di alcool puro. Il cervello dei bevitori aveva subito un invecchiamento accelerato: non avevano più di 60 anni, ma i risultati degli esami diagnostici della medicina nucleare avevano registrato immagini allo scanner che dimostravano l’impressione che avessero almeno 14 anni in più. I risultati della ricerca francese pubblicata martedì 11 settembre dalla rivista Neurology sono eloquenti: nei forti bevitori il rischio di emorragie cerebrali è anticipato di 14 anni rispetto agli astemi, e che la zona del cervello che viene colpita è quella più profonda, dove passano le piccole arterie, le più vulnerabili. L’alcool, con gli anni, rende questi vasi più piccoli e fragili. E in presenza di problemi di coagulazione del sangue causati dall’alcool ecco che il quadro presenta tutti i fattori perchè l’incidente emorragico possa verifi carsi, ha spiegato la responsabile della ricerca, Charlotte Cordonnier. Paradossalmente questi bevitori hanno più speranze di sopravvivere dopo l’emorragia rispetto ai non bevitori, semplicemente perchè hanno in media 14 anni di meno. Inoltre, secondo i ricercatori francesi non è vero che i giovani bevitori colpiti da emorragia cerebrale e che fi niscono per morire sono il doppio rispetto ai loro coetanei che non toccano una goccia di alcool. © Riproduzione riservata