Un calo nella raccolta premi nel 2011 con un’ulteriore leggera flessione nel 2012. Sono queste le prime evidenze del mercato assicurativo italiano emerse ieri durante l’undicesima edizione dell’Insurance Day organizzato da Accenture e Milano Finanza, nel quale sono state analizzate anche le possibili opportunità di crescita per il settore.

Secondo Accenture la nuova sfida si gioca sul mercato digitale e se ne avvantaggeranno le compagnie capaci di adottare rapidamente l’innovazione nelle proprie strategie di mercato.

Dopo i risultati incoraggianti del 2010 (raccolta dei premi di 125 miliardi di euro contro i 117 del 2009) nel 2011, complice la crisi, la raccolta totale dei premi è di nuovo scesa a 110,3 miliardi di euro, con un calo di quasi il 12% (-11,9%) rispetto al 2010. A farne le spese è stato soprattutto il settore Vita che è passato nel 2011, a 73,3 miliardi di premi (-17,7% rispetto al 2010)  mentre tiene e cresce leggermente il settore Danni, che ha raccolto nel 2011 premi per 36,4 miliardi di premi (+ 3,6%).

Il trend sembra confermarsi per il 2012: gli analisti di Accenture prevedono infatti un calo del ramo Vita del 5% rispetto al 2011 e una stabilità del ramo Danni, i cui premi si dovrebbero attestare agli stessi livelli del 2011.

La redditività del settore assicurativo ne ha ovviamente sofferto, portando il ROE (Return on Equity) del sistema nel 2011 ad un risultato negativo del  7,2%, dopo un 2010 che aveva già segnato un rosso pari al  1,4%.

In questi ultimi due anni dunque il sistema assicurativo è stato caratterizzato da luci e ombre. Da un lato le compagnie hanno sofferto il calo della raccolta Vita, dall’altro, però, il ramo danni ha recuperato redditività allineandosi ai livelli della media europea e il trend positivo è proseguito anche in questi mesi. I margini di solvibilità delle assicurazioni che operano in Italia, inoltre, nonostante le compagnie detengano più di 200 miliardi di euro di titoli del debito pubblico sono, a livello di sistema, circa il doppio del minimo richiesto dalla legge. Grazie anche ai decreti anticrisi del governo che hanno sterilizzato in parte l’effetto minusvalenze sui Btp, le assicurazioni (ovviamente con inevitabili differenze tra le singole imprese) mostrano segnali di stabilità.

Il ramo Danni, dopo anni di perdita, nel 2011 è tornato ad avere un risultato tecnico positivo e il trend di miglioramento è proseguito anche nella prima parte del 2012.

Il comparto Vita ha risentito invece della pesante frenata della distribuzione tramite il canale bancario, con gli istituti che hanno preferito collocare prodotti utili a raccogliere liquidità. Nonostante i prodotti Unit e Index Linked (dopo un periodo di black out) siano in ripresa, il ramo Vita nel suo complesso è ancora in sofferenza.

Le opportunità di ripresa per il settore non mancano. Nel Vita la riforma pensionistica tanto attesa potrebbe agevolare la crescita mentre nel comparto Danni lo sviluppo atteso è nella componente non Auto in particolare delle polizze Sanità.

Secondo Accenture, le vere risorse per la ripresa sono già all’interno delle compagnie assicurative e sono sotto il segno del digitale.

Le opportunità offerte dal digitale sono numerose e le compagnie hanno cominciato ad attrezzarsi  – sostiene Daniele Presutti Insurance Lead Italy and Greece and Emerging Markets di Accenture – Oggi le persone passano più tempo sulla rete che di fronte alla TV e proprio sulla rete vi sono buone opportunità di business per le compagnie: non solo per contattare nuovi clienti, ma anche per conoscere le loro abitudini e i loro bisogni. I social network come Facebook o Twitter  (sommati assieme sono il 2° Paese al Mondo) – conclude Presutti – consentono di invertire il processo di creazione dei prodotti assicurativi, poiché una polizza potrebbe essere  creata rispondendo alle necessità che emergono direttamente dalla rete e rilevate grazie all’ascolto delle informazioni veicolate attraverso i  Social Network”.

Almeno una  persona su cinque effettua infatti ricerche su Internet per conoscere le offerte del mercato e sono ormai sempre più numerosi i consumatori che prima di fare un acquisito consultano Social Network e Forum e che sempre più spesso fruiscono di questi servizi di social networking in mobilità (l’Italia è primo Paese della UE per mobility) per poi acquistare attraverso il canale tradizionale.

Anche il trend di crescita delle vendite via Web pone in evidenza  come il processo di sviluppo di questo canale sia inarrestabile. Nel 2008 la quota di raccolta Danni tramite telefono e Internet era del 2,7%: poco più di un miliardo su 37,4 miliardi complessivi. Nel 2011, la percentuale era salita al 3,9% su 36,4 miliardi, pari quindi a 1,4 miliardi. Nell’ultimo biennio, quindi, mentre il resto del mercato Danni subiva una contrazione, la quota delle compagnie operanti sul Web ha registrato una costante crescita.

“Un confronto con il resto d’Europa – commenta Daniele Presutti – evidenzia che il processo è solo all’inizio. Paesi come la Francia, la Germania o il Regno Unito hanno un tasso di penetrazione media delle compagnie dirette di oltre il 20%”.

Le opportunità offerte alle assicurazioni risiedono anche nei nuovi device mobili, come tablet e smartphone (l’Italia con 9 milioni di smartphone è il Paese a più alta penetrazione in Europa) che secondo Accenture, rappresentano un importante volano per aumentare la capacità di penetrazione delle reti di vendita permettendo, al tempo stesso, significativi risparmi nella gestione di tutti i principali processi delle compagnie.

Molte compagnie stanno già muovendo alcuni passi in questa direzione, ma anche in questo caso la tendenza è soltanto agli inizi. Le compagnie che si muoveranno per prime avranno un indubbio  vantaggio competitivo sul mercato.

Sul tema dell’innovazione ha parlato anche il presidente dell’ANIA, Aldo Minucci, in un messaggioinviatoin occasione dell’evento.

L’innovazione e la tecnologia sono state, in passato, due fra i più importanti driver del cambiamento nell’industria assicurativa italiana ed europea. L’impiego intensivo della tecnologia ha comportato modifiche strutturali nell’organizzazione interna ed esterna dell’impresa di assicurazione, con gli obiettivi di una maggiore efficienza e di un miglioramento della qualità dei servizi offerti”. 
Un aspetto importante di questo percorso“, ha continuato Minucci, “è stata l’introduzione di canali di distribuzione ad alto contenuto tecnologico, al fine di mantenere un’immediatezza di contatto con una
clientela sempre più a suo agio con l’utilizzo dei nuovi strumenti informatici. L’innovazione ha riguardato prodotti e servizi offerti, sia per quanto concerne la gamma di coperture, che si è arricchita e articolata, sia sul fronte delle modalità di pricing delle stesse, che hanno cercato di tener conto di un maggior numero di indicatori di rischio”. 

“Anche grazie a questi processi“, sottolinea il presidente, “abbiamo oggi un mercato assicurativo variegato, in grado di offrire una vasta gamma di combinazioni fra prodotti, servizi e canali di distribuzione, per rispondere alle sempre più articolate esigenze di sicurezza di famiglie e imprese. Il processo di cambiamento nel mercato, già intenso in passato, non si arresterà certamente in futuro e la tecnologia – insieme alla
capacità di innovare – continuerà a costituire un elemento decisivo per superare le sfide che attendono il settore”.
L’industria assicurativa“, conclude Minucci, “è chiamata nei prossimi anni a un ruolo più significativo sul piano economico e sociale, soprattutto in un Paese, come il nostro, dove la diffusione dell’assicurazione è ancora nel complesso contenuta. L’evoluzione demografica, il cambiamento climatico, la globalizzazione dei mercati, la crisi economica e finanziaria sono tutti fattori che pongono nuovi rischi e fanno emergere nuovi bisogni di sicurezza. In un quadro moderno di cooperazione fra settore pubblico e settore privato, l’assicurazione può fornire un contributo centrale per una gestione efficiente di questi rischi. Per svolgere bene questo più ampio ruolo, l’industria assicurativa deve mantenere una costante attenzione all’efficienza e alla qualità dell’offerta, oltreché un’elevata capacità di adattarsi a un contesto economico e normativo in rapido mutamento (pensiamo, ad esempio, a Solvency II). Dare risposte efficaci alle nuove esigenze assicurative di famiglie e imprese potrà essere fatto solo potenziando la capacità di innovare ancora i prodotti, i servizi, i canali, anche – e soprattutto – con l’aiuto della tecnologia. L’Ania vuole essere al fianco delle proprie associate in questo cammino, con servizi efficienti e forte capacità propositiva sui tanti temi di rilievo. Sono certo che gli interventi che saranno effettuati in questa giornata offriranno spunti di grande interesse per cogliere le direttrici di sviluppo dell’assicurazione italiana“.

Nel corso della giornata è intervenuto anche il presidente dell’ISVAP Giancarlo Giannini, che ha reso noto che nei prossimi giorni l’Isvap licenzierà un regolamento attuativo finalizzato ad attenuare l’impatto contabile delle minusvalenze sui titoli di Stato italiani nei bilanci delle compagnie assicurative, nell’ambito delle misure anticrisi emanate dal governo.
“Stiamo cercando di trovare il modo per aumentare la tutela“, ha detto Giannini parlando di una situazione di mercato eccezionale che penalizza i titoli di Stato italiani. Il sistema assicurativo italiano ha una dotazione complessiva di titoli di Stato pari a 200 miliardi di euro, ha aggiunto il presidente dell’Authority.
“Dobbiamo fare prevalere le esigenze di tutela nel medio periodo rispetto alle esigenze meramente contabili perché i valori in campo non sono effettivamente riflessi da quella che é la situazione apparente“, ha proseguito senza specificare i dettagli dell’intervento. “Decideremo nei prossimi giorni, avendo a riferimento due esigenze fondamentali: la stabilità delle imprese e la tutela dei consumatori“, ha concluso.