Fa il tutto esaurito con un giorno di anticipo l’inoptato, complessivamente pari a circa 670 milioni, relativo agli aumenti di capitale di Unipol e Fonsai da 1,1 miliardi l’uno chiusi ad agosto. L’asta era partita un po’ in sordina lunedì per chiudersi oggi. Tre giorni fa erano stati ceduti – a prezzi stracciati – tutti i diritti sulle azioni ordinarie Fonsai, mentre ieri si è completato il collocamento in Borsa di tutti quelli connessi a Unipol. Secondo i dati diffusi da Borsa Italiana, ieri sono stati «piazzati» i rimanenti 2,29 milioni di diritti sulle azioni ordinarie di Via Stalingrado, al prezzo di 0,0005 euro. Ammontare che, sommato ai 3,44 milioni di diritti già collocati nei tre giorni di asta precedenti, ha raggiunto il totale offerto di 5,73 milioni di unità. Non solo: sempre ieri si è esaurito il collocamento dell’inoptato relativo alle azioni privilegiate della compagnia guidata dall’ad Carlo Cimbri, nonché quello collegato ai titoli di risparmio Fonsai. A questo punto, lunedì 10 settembre è il termine ultimo per poter esercitare i diritti e sottoscrivere le relative azioni, anche in modo da potere comprendere, in tempi stretti, chi entrerà a far parte della compagine soci del nuovo gruppo nascente dal braccio assicurativo bolognese e dalle tre società ex Ligresti Premafin, Fonsai e Milano Assicurazioni. Intanto, ieri, dalle comunicazioni di Consob sulle partecipazioni rilevanti, è emerso che Finsoe, la holding che controlla Unipol, il 29 agosto è salita al 54,138% di Fonsai rispetto al 36,709% detenuto al 19 luglio. La variazione, si precisa tuttavia, «assume caratteri di mera transitorietà tenuto conto che l’entità della partecipazione rientrerà al di sotto del 50% per effetto dell’integrale sottoscrizione dell’aumento di capitale» di Fonsai. Sempre in quest’ultima società e sempre in base ai dati del 29 agosto, Palladio finanziaria, di recente alleata di Sator per sfidare Unipol per il controllo della compagnia, detiene il 2,942% del capitale. E proprio sull’operazione Unipol-Fonsai, ieri, rispondendo in commissione Finanze della Camera a una domanda, si è espresso il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera: «È certamente un’operazione molto complessa, con un potenziale di sinergie, di vantaggi da fusione molto alto, che necessiterà di uno sforzo manageriale colossale». Passera ha aggiunto che a suo giudizio l’operazione è stata condotta «secondo le norme».