Magro bottino, almeno per ora, per le banche del consorzio di garanzia degli aumenti di capitale di Fondiara- Sai e Unipol su cui è il calato il sipario lo scorso primo agosto. Ieri, infatti, nel primo giorno di asta dell’inoptato legato alle operazioni, pari a un controvalore di 665 milioni di euro, sono stati collocate quantità piuttosto esigue. Nei dettagli, dell’aumento di Fonsai sono stati piazzati 975 diritti a un prezzo unitario di 5,12 euro, su oltre 1,15 milioni di diritti offerti validi per la sottoscrizione di azioni ordinarie della compagnia pari al 31,7% delle azioni offerte. Per quanto invece riguarda la compagnia bolognese di Via Stalingrado sono stati collocati 3.000 diritti a un prezzo di 1,232 euro su un’offerta complessiva di oltre 5,73 milioni di diritti per sottoscrivere azioni ordinarie pari a 27,13% di quelle offerte. Un esito non entusiasmante per i consorzi di garanzia, in entrambi i casi capitanati da Mediobanca, che qualcuno spiega con i volumi ancora risicati della Borsa, in un giorno in cui mancava anche il «faro» di Wall Street, chiusa per il Labor Day. In ogni caso, c’è ancora tempo, perché l’asta sull’inoptato priseguirà fino a venerdì 7 settembre. In caso di mancata sottoscrizione, le fette maggiori di inoptato andrebbero a carico dell’istituto di Piazzetta Cuccia e di Unicredit. Unipol, dal canto suo, nei giorni scorsi, ha nnunciato la disponibilità a procedere all’acquisto in sede d’asta dei diritti per sottoscrivere un altro 4,9% di Fonsai. La compagnia bolognese guidata da Carlo Cimbri si è già impegnata a sottoscrivere azioni di risparmio Fonsai per 140 milioni nel caso in cui nel caso in cui latitassero gli acquirenti. Le banche del consorzio, ossia, oltre che Mediobanca e Unicredit, Unicredit, Barclays Bank, Credit Suisse, Deutsche Bank, Nomura e Ubs, in un primo momento erano orientate a piazzare i diritti prima della pausa estiva. Gli istituti di credit, poi, però, hanno deciso di attendere il ritorno di condizioni di mercato più favorevoli per far partire l’asta, che può inoltre beneficiare dell’andamento delle quotazioni raggiunte dalle azioni interessate sopra i prezzi fissati, vale a dire 2 euro per Unipol e 1 euro per Fonsai. Nel dettaglio, ieri la compagnia bolognese ha chiuso in calo dello 0,96% a 2,06 euro mentre quella fino a poco tempo fa capitanata dalla famiglia Ligresti ha ceduto lo 0,10% a 1,028 euro. Nei giorni scorsi, non risultava ci fossero investitori interessati all’acquisto dei diritti anche se qualcuno aveva ipotizzato i fondi Amber e Capital Investment Trust.