Domande fuori tema, scritte male e fuorvianti. L’ultima prova d’esame che si è tenuta a Roma il 15 giugno scorso per accedere alla professione di agenti di assicurazione, broker o responsabile intermediazione, indetta dall’Isvap, era piena di imprecisioni. A occuparsene, con un’inchiesta approfondita che documenta i fatti, è il mensile Assinews (edito da Assinform/Dal Cin Editore Srl società del gruppo Class Editori che pubblica anche MF-Milano Finanza) in edicola in questi giorni. Le tabelle pubblicate da Assinews rivelano che, nonostante la prova d’esame abbiamo lo scopo di accertare l’idoneità del candidato ad esercitare l’attività di agente o di mediatore di assicurazione, una sola domanda su 100 è incentrata sulla disciplina dell’attività agenziale e di mediazione. Ma ben 45 domande su 100 hanno per avuto per oggetto il diritto delle assicurazioni e la normativa secondaria dell’Isvap, mentre solo 11 domande su 100 hanno riguardato la tecnica assicurativa. Alla disciplina della tutela del consumatore sono state dedicate poi 2 domande su 100, delle quali una fuori programma. A partire dall’anno 2006, ricorda ancora Assinews, le modalità di svolgimento dell’esame sono state fissate dal Codice delle assicurazioni private (dlgs 13 ottobre 2005, numero 209) e, in attuazione, dal regolamento Isvap numero 5 del 2006. In particolare il Codice all’art. 110, comma 2, stabilisce che il candidato che intende conseguire l’iscrizione nelle Sezioni A o B del RUI (appunto agente e broker) deve possedere adeguate cognizioni e capacità professionali, che sono accertate dall’Isvap tramite una prova di idoneità consistente in un esame su materie tecniche, giuridiche ed economiche rilevanti nell’esercizio dell’attività. Un criterio che l’Istituto di controllo del settore assicurativo sembra aver messo da parte preparando i quesiti della prova del 15 giugno. Quest’anno, si ricorda ancora nell’inchiesta di Assinews, a quanto pare in ossequio a disposizioni emanate dal sindaco di Roma per esigenze di circolazione e di traffico altrimenti compromesse del grande numero dei partecipanti, la prova scritta ha avuto luogo in due turni. Uno al mattino e l’altro al pomeriggio, suddividendo i partecipanti secondo l’ordine alfabetico del cognome in modo da distribuire il loro numero approssimativamente in due parti uguali. Per evitare che i partecipanti del pomeriggio potessero venire a conoscenza delle domande d’esame dai partecipanti al turno mattutino, esse sono state previste di tenore diverso nei due turni. Ciò ha determinato una sicura disomogeneità fra le due prove scritte, accentuata anche dalla sensibile differenza di errori nelle domande e nelle risposte, evidenziata nell’articolo di Assinews che propone i due testi. Questa disomogeneità, alla quale può aver concorso anche il diverso grado di difficoltà dei due gruppi di domande, sebbene di più difficile apprezzamento, ha tuttavia compromesso la par condicio dei partecipanti, ossia l’esigenza di porre tutti i candidati nelle identiche condizioni, come è d’obbligo nei pubblici concorsi. Le disposizioni emanate dal sindaco di Roma non possono, infatti, costituire una scusante, considerate le esperienze negative dell’anno precedente e la conoscenza con quasi quattro mesi di anticipo del numero degli iscritti, fatto che avrebbe dovuto indurre ad organizzare la prova scritta magari in due ubicazioni diverse, purché in contemporanea.