di Andrea Di Biase

La famiglia Ligresti è pronta a valutare azioni legali nei confronti di Unipol per ottenere il rispetto degli accordi del 29 gennaio scorso, che prevedevano il diritto di recesso anche per gli ex azionisti di controllo di Premafin e la manleva civile per gli ex vertici della holding da parte della società bolognese in caso di azione di responsabilità. Prerogative che sono poi state cancellate unilateralmente dai bolognesi per ottenere l’ok della Consob all’esenzione dall’opa su Premafin e a cascata su FonSai e Milano Assicurazioni. Ad annunciare che la famiglia non è intenzionata a farsi da parte senza ottenere quello che era stato pattuito al momento di firmare il contratto in esclusiva con Unipol è stata il vicepresidente uscente di FonSai, Jonella Ligresti. «Sento la necessità di chiarire a beneficio dei soci minori che verrà fatto quanto necessario per garantire gli impegni verso i soci minori di Premafin per la liquidazione della loro quota trattandosi di impegni leciti, validi ed efficaci», ha affermato la primogenita di Salvatore Ligresti nel corso dell’assemblea di ieri della holding, che si è conclusa con l’elezione del nuovo cda targato Unipol e la nomina a presidente del numero uno del gruppo bolognese, Pierluigi Stefanini. Proprio la nomina del nuovo cda, in cui gli ex azionisti di riferimento sono riusciti a nominare un consigliere di minoranza nella persona di Luigi Reale, è stata contestata da Paolo Ligresti. Quest’ultimo è intervenuto per denunciare come illegittima la nomina da parte di Unipol di consiglieri che siano anche amministratori del gruppo bolognese e si è riservato la possibilità di impugnare la delibera. Un’eventualità che non è stata esclusa nemmeno da Jonella, la quale al termine dell’assemblea ha affermato «valuteremo tutto». Per i Ligresti il fatto che Unipol abbia votato in assemblea per esentare i propri amministratori entrati nel cda Premafin dal «divieto di concorrenza » previsto dall’articolo 2307 del codice civile configurerebbe infatti un conflitto di interessi. Ma ci sarebbe anche un altro aspetto non emerso chiaramente in assemblea. Gli ex soci di riferimento di Premafin lamenterebbero anche il fatto che il doppio incarico assunto da molti consiglieri del gruppo bolognese, compresi Stefanini e l’ad Carlo Cimbri, non sarebbe invece stato consentito agli stessi Ligresti, visto che l’Isvap aveva imposto a quest’ultimi di scegliere tra il cda della holding o quello di FonSai. Questioni che eventualmente dovranno essere affrontate davanti a un giudice, visto che le eccezioni sollevate da Paolo Ligresti in assemblea non sono state accolte, sentito il parere dei legali, dal presidente uscente Giulia Ligresti. Quest’ultima, visibilmente commossa, si è congedata dai soci ringraziando i consiglieri e i dipendenti della holding. «Volevo finire questo mandato che dura da dieci anni con dei ringraziamenti. Con molte delle persone che sono qui presenti abbiamo vissuto battaglie importanti, questa purtroppo è andata in questo modo». Come previsto non hanno partecipato all’assemblea né i curatori fallimentari di Sinergia e Im.Co né il custode delle azioni sequestrate ai trust off-shore, Alessandro Della Chà. Oggi si terrà invece il cda della Milano Assicurazioni per l’approvazione dei conti semestrali. Domani toccherà anche al cda di FonSai, che dovrà anche stabilire chi rappresenterà il gruppo nel patto di sindacato di Rcs al posto di Massimo Pini, scomparso di recente. Non dovrebbe invece essere designato alcun nuovo rappresentante nel patto di Mediobanca, visti i divieti posti dall’Antitrust per autorizzare l’acquisizione da parte di Unipol. (riproduzione riservata)