di Anna Messia

Si aggiunge anche il dossier India sulla già affollata scrivania del nuovo group ceo di Generali, Mario Greco. Il partner di Mumbai, l’uomo d’affari Kishore Byani, con cui nel 2006 la compagnia triestina ha creato una joint venture per operare in India (il nome è Future Generali), ha deciso di sfilarsi dalla partnership, vendendo la sua quota del 74,5%. Stretto nella morsa dei debiti che hanno colpito il suo impero industriale, partito con la grande distribuzione (possiede la prima catena del Paese) ed esteso si poi a macchia d’olio, dall’immobiliare alla finanza, dalla moda agli hotel, Byani ha annunciato che metterà sul mercato alcuni asset con l’obiettivo di ridurre rapidamente la sua esposizione debitoria. Tra questi, ha dichiarato lo stesso Byani, c’è una quota del 53,6% di Future Capital, il braccio finanziario del proprio impero che, tra l’altro, ha partecipazioni nel risparmio gestito e nell’immobiliare. Ma tra gli asset in vendita ci sono anche le quote detenute nelle joint venture Future Generali (tramite Pantaloon retail limited, che opera nella grande distribuzione ed è quotata alla Borsa di Mumbai). La compagnia triestina che possiede il restante 25,5% della società, sta quindi seguendo con molta attenzione le manovre di Byani visto che l’India rappresenta una pedina importante del piano di crescita del gruppo in Asia. Un’area ancora dominata dalla Cina (dove Generali è la prima compagnia straniera del Paese) ma i tassi di crescita del mercato assicurativo dell’India sono molto elevati. La raccolta premi di Generali Future, che opera sia nel ramo Vita sia in quello Danni, ancora poco significativa in termini assoluti (pari nel 2011 ad oltre 26 milioni di euro) al suo quarto anno di attività sta registrando un tasso di crescita del 31%, nonostante il mercato Vita indiano l’anno scorso si sia complessivamente contratto a causa di alcune riforme legislative che hanno interessato il settore. Per questo motivo Generali ha tutto l’interesse a rimanere a Mumbai, anche con un partner diverso da Byani, ma ovviamente vuole sapere di chi si tratterà. Una questione di cui si sta occupando direttamente Greco che nei prossimi giorni volerà a Mumbai insieme all’amministratore delegato Sergio Balbinot per essere aggiornato in diretta sugli ultimi sviluppi. Un tappa già prevista all’interno del road show che Greco ha deciso di organizzare, per conoscere di persona tutte le partecipate e i manager delle società del gruppo. Ora, però, l’appuntamento indiano è diventato ancora più urgente. A complicare la ricerca di soci c’è il fatto che la legge indiana stabilisce che gli stranieri non possano detenere più del 26% delle società assicurative, quindi anche il nuovo partner dovrà essere locale, a meno che non vengano cambiate le attuali disposizioni. E a questo proposito sembra che qualcosa si stia muovendo. Il ministro dell’economia indiano, Palaniappan Chidambaram, per accelerare ulteriormente la crescita del Paese rendendolo più attraente per gli stranieri è infatti intenzionato a innalzare la soglia dell’investimento massimo consentito dal 26 al 49%. Un intervento che deve però ricevere il via libera del governo e del Parlamento ma che intanto è guardato con molto interesse dalle assicurazioni estere. Compresa Generali che già l’anno scorso aveva studiato un altro dossier che avrebbe potuto permetterle di stringere ancora di più la presa sull’India. Sul mercato c’era finito anche il 26% di un altra compagnia indiana, la Reliance General Insurance, ma il gruppo triestino avrebbe potuto acquistarla solo contestualmente la medesima compagnia si fosse fusa con Future Generali. La stessa legge indiana già citata prevede infatti agli stranieri possano avere un’unica partecipazione assicurativa. Reliance Generali Insurance è stata però poi ceduta a una compagnia giapponese (Nippon Life) e la fusione è sfumata. Ma l’interesse del gruppo italiano a crescere in India, a quanto pare, resta alto. (riproduzione riservata)