di Piero Piccioli

 

La Toyota TMG EVP001 ha percorso i 20,8 chilometri del circuito di Nurburgring in 7 minuti e 47,79 secondi stracciando il record precedente. Un risultato di grande rilievo, non solo per un auto a batterie e con trasmissione completamente elettrica, ma anche per una vettura alimentata a benzina. Chiariamo subito, il colosso nipponico delle quattro ruote non ha affatto in mente un impiego agonistico del prototipo.

Il punto è un altro: il livello tecnologico è ormai arrivato a un grado di efficienza tale da rendere l’auto elettrica del tutto affidabile e competitiva con i sistemi di propulsione tradizionali. Non è un caso che il mercato cresca al ritmo del 30% all’anno. E il bello deve ancora venire. La Germania, all’avanguardia anche su questo, vuole arrivare nel giro di poco tempo a un milione di vetture a batteria. E si sta finalmente muovendo anche l’Italia, dove nei primi mesi del 2012 dovrebbe arrivare il bonus per chi vuole acquistare una vettura a batterie. Dovrebbe perché la legge non è stata approvata ma il via libera bipartisan della Commissione Trasporti della Camera lascia ben sperare. In dettaglio le novità consistono in un bonus di 5 mila euro sull’acquisto, di sovvenzioni da parte degli Enti locali alla riconversione del parco auto, e inoltre l’installazione nelle città di punti di ricarica. La legge è finanziata dall’aumento di 1,5 centesimi dell’imposta sulle bottiglie di plastica.

Anche le compagnie assicurative stanno predisponendo una polizza Rca su misura per le auto elettriche mentre l’Autorità per l’energia ha destinato 2,3 milioni, alla costruzione in tutta Italia di mille colonnine per la ricarica entro il 2015. È già partito un progetto, assegnato a Enel distribuzione ed Hera, che prevede la costruzione di 310 punti di rifornimento a Pisa, Bari, Genova, Perugia, alcuni Comuni dell’Emilia Romagna e altri dell’hinterland milanese entro il 2013.

Del resto senza incentivi, rete distributiva e servizi di supporto l’Italia rischia di rimanere al palo in uno dei business più interessanti del futuro. Non a caso i più importanti produttori di vetture a batteria (a parte Renault), hanno finora trascurato la piazza italiana a favore di altre avvantaggiate dagli incentivi.

Detto questo, per una completa diffusione dell’auto elettrica ci sono ancora degli ostacoli. Accertato che con la tecnologia ci siamo, che la normativa si sta aggiornando, che l’alimentazione elettrica è più conveniente e compatibile di quella a idrogeno o a gas liquefatti, che il consumo non è eccessivo (per 30 milioni di auto si prevede un aumento di produzione dell’energia elettrica solo del 3%9), resta il problema che, in ogni caso, è necessaria una fonte di energia. E se non aumenta la quota proveniente da fonti rinnovabili, l’impatto ambientale cambierà di poco. È stato calcolato che a un aumento del 10% delle auto elettriche corrisponde un incremento del 20% di emissioni di CO2. Insomma senza una politica energetica coordinata, anche con l’auto elettrica non si va molto lontano. (riproduzione riservata)