Il governo americano manda in tribunale 12 grandi banche accusate di aver mentito sulla qualità dei titoli legati ai mutui venduti all’apice della bolla immobiliare. A guidare la causa è la Federal housing finance agency, l’agenzia di supervisione su Fannie Mae e Freddie Mac. Tra i colossi indagati per avere provocato la crisi dei subprime, secondo il New York Times, che cita fonti informate dei fatti, ci sono Bank of America, JPMorgan, Goldman Sachs e Deutsche bank. Nell’azione legale, le autorità chiederanno il rimborso delle perdite pari a 30 miliardi di dollari sui titoli detenuti da Fannie e Freddie, le prime due società americane specializzate nell’emissione di mutui, nazionalizzate dal governo nel 2008 e salvate così dal fallimento dopo la crisi dei derivati basati sui mutui subprime. Ad accollarsi le perdite erano così stati i contribuenti americani. Nella causa, la Fhfa sosterrà che le banche che hanno venduto i titoli fondati sui mutui non avevano controllato, come le obbligava a fare la legge, la qualità di quei mutui e non avevano quindi notato che i redditi dei prestatari erano in molti casi gonfiati o falsi. In luglio, la Fhfa aveva aperto un contenzioso con la banca svizzera Ubs, nel tentativo di recuperare 900 milioni di dollari.