Dopo le banche, anche le compagnie francesi nel mirino delle agenzie di rating. Da diversi  mesi era noto che l’agenzia di rating Standard & Poor’s aveva posto sotto sorveglianza Groupama e CNP Assurances.

All’inizio, questa attenzione era dovuta alla loro esposizione ai debiti sovrani, che era costata a Groupama il degradamento del rating, nel maggio scorso, da « A-» a « BBB+ ».

Il gruppo mutualista francese è penalizzato ora anche per la sua esposizione ai mercati finanziari.  S&P considera che oggi la solvibilità del gruppo non sia adeguata al rating attuale. Concretamente la sorveglianza negativa indica che l’agenzia si dà dieci giorni di tempo per valutare più a fondo l’impatto dei mercati finanziari sul bilancio di gruppo. Dopo di che il suo rating potrebbe rimanere uguale o essere degradato.

«La situazione del gruppo non è cambiata dall’ultimo rating di maggio 2011. Abbiamo sempre avuto una parte importante di azioni nel nostro portafoglio. Siamo costretti ad ridurla nel quadro di Solvency 2 ma non c’è alcun motivo di cedere asset di qualità a basso prezzo e di sottoporli alla febbrilità dei mercati. Siamo penalizzati dal contesto di borsa», ha reagito Groupama.

Per quanto riguarda CNP Assurances, Standard & Poor’s ritiene che  la base di fondi propri di CNP sia maggiore e la solvibilità meno fragile rispetto a  quella di Groupama. Tuttavia, anche CNP si è vista abbassare la prospettiva legata al suo rating (« AA-») a « negativa ».

Questo implica che l’agenzia dà 18 mesi-2 anni alla compagnia per raggiungere determinati obiettivi (tra cui: mantenere la sua quota di mercato del 17% sul mercato francese, giungere ad un margine sui nuovi affari vita superiore o pari all’11% nel 2011 e 2012 privilegiando i prodotti più redditizi e registrare un risultato netto superiore o uguale a 800 mln € annuo. L’agenzia rimane vigile affinché la compagnia non pratichi acquisizioni importanti, che possano abbassare i fondi propri. CNP Assurances ha risposto che  «in questo contesto, la stabilità del suo margine di solvibilità secondo i canoni di Solvency 1, al 113% al 30 giugno, sulla base dei soli fondi propri e titoli subordinati e al 111% al 31 dicembre 2010 (comprese le plusvalenze latenti, il margine è pari a 158% al 30 giugno 2011),  rimane fiduciosa della sua capacità di mantenere un livello di solidità finanziaria tra i migliori del settore in Europa».