Bestetti (Hedge Invest): «Auspicabile un processo di concentrazione» E intanto agosto si tinge di rosso. Si salvano solo i Managed Futures

HEDGE FUND Nonostante le deludenti performance di agosto, il mondo degli hedge torna a fare raccolta. Ma non in Italia. Così, se a livello globale il patrimonio dell’industria alternativa si è riportato sopra la soglia dei 2 trilioni di dollari, da noi le masse gestite continuano a sprofondare sempre più in basso. Basti pensare che nei primi mesi del 2008, il mercato italiano degli hedge poteva contare su un patrimonio di 34 miliardi di euro. A fine luglio di quest’anno, invece, la fotografia scattata da Assogestioni mostrava un bilancio di poco superiore agli 11 miliardi (vedere tabella in pagina). C’è stato, dunque, un brusco ridimensionamento, che ha spinto molte Sgr al di sotto della soglia minima di sopravvivenza. «Quando le masse in gestione sono poche, diventa difficile far quadrare i conti – fa notare a B&F Stefano Bestetti, consigliere di Hedge Invest – Ora, comunque, bisognerà vedere in ottica delle nuove direttive come cambierà la normativa italiana. Magari, un abbassamento della soglia minima di investimento (oggi a 500mila euro, ndr) potrebbe dare uno slancio alla ripresa dell’industria».
La crisi di raccolta e il rischio sopravvivenza delle Sgr potrebbe favorire un processo di concentrazione?
Penso proprio di sì. Noi siamo stati protagonisti di tre operazioni con Deutsche, Popolare Vicenza e Albertini. Direi che un processo di concentrazione sia quasi auspicabile. E non mi stupirei se in Italia dovessero arrivare altri player d’Oltralpe, magari proprio attraverso acquisizioni.
Guardando alle performance, Agosto è stato uno dei mesi peggiori degli ultimi due anni. C’è qualche strategia che si è salvata?
Gli indici alternativi stimano una perdita media ad agosto tra il 3 e il 4%, con il segno meno che ha prevalso su quasi tutte le strategie. Si sono salvati, invece, i fondi Managed Futures, che secondo le prime anticipazioni potrebbero chiudere il mese con un rendimento medio superiore all’1 per cento. Sono gestori che traggono vantaggio dai macro trend e ad agosto si sono sicuramente posizionati corti sui mercati azionari e lunghi di oro.
Con i ribassi dell’ultimo mese, il bilancio da inizio anno è tornato negativo. Ma come si chiuderà il 2011 alternativo?
È difficile poter fare delle previsioni. Anche perché molto dipenderà non solo dall’andamento del mercato, ma anche da variabili politiche. E c’è un problema, quello dei debiti sovrani, che deve passare necessariamente per la politica. Se i governi riusciranno a trovare una soluzione intelligente, allora si andrà anche oltre il mero dato positivo. Considerando che anche i tedeschi hanno subìto l’irrazionalità dei mercati, sono fiducioso che tutto si risolva in positivo.