Il significativo incremento della speranza di vita negli ultimi decenni è stato ampiamente sottovalutato, mettendo in crisi i sistemi pensionistici di molti Paesi ed evidenziando l’inadeguatezza dei tradizionali metodi predittivi nel calcolo dei trend demografici.

È quanto sostiene il recente rapporto di Swiss Re “Una finestra sul futuro: comprendere e predire la longevità”.

Ci sono state delle gravi carenze nella stima dei trend di mortalità, ha spiegato Daniel Ryan, responsabile del dipartimento di ricerca vita e salute di Swiss Re, che hanno comportato il sotto-finanziamento dei fondi pensionistici privati e dei sistemi previdenziali statali.

Un elemento essenziale nella gestione dei rischi legati all’aumento della longevità sarà la messa a punto di modelli predittivi solidi e affidabili. Un approccio predittivo dovrà tener conto dei fattori sociali, dello sviluppo nelle cure mediche e nella prevenzione delle malattie.

Esperti provenienti da varie discipline –medici, demografi ed economisti- dovranno collaborare nella creazione di strumenti in grado di prevedere gli sviluppi futuri della speranza di vita, mentre il mondo dell’assicurazione e della riassicurazione dovranno creare partnership capaci di mitigare i rischi legati all’incremento della longevità. “I riassicuratori dotati di sufficiente capacità possono giocare un ruolo importante, investendo in ricerca e sviluppo”, ha aggiunto Alison Martin, responsabile della divisione prodotti vita e salute di Swiss Re.

Nella relazione si invitano inoltre i manager dei fondi pensionistici a rivalutare l’esposizione al rischio longevità e a considerare una eventuale cessione di questo a terzi.

 

Il rapporto completo, in inglese, è accessibile al seguente indirizzo: http://media.swissre.com/documents/A_window_in_the_future.pdf