Il gruppo rileva un portafoglio di crediti immobiliari da 546 mln in pancia all’istituto controllato al 100%. Lo gestirà anche nei 5 anni successivi alla scadenza dei mutui. E chiede in cambio una remunerazione annua dell’1% 

di Anna Messia

Unipol fa quadrato intorno alla banca del gruppo per tirarla fuori dalle difficoltà in cui si è venuta a trovare per l’esposizione verso un portafoglio di crediti immobiliari rivelatisi rischiosi.

 

E non si tratta solo dell’aumento di capitale da 100 milioni di euro deliberato dall’istituto lo scorso 28 giugno, ora in attesa delle necessarie autorizzazioni dal parte di Banca d’Italia e Isvap e che consentirà a Unipol Banca di rafforzare la propria situazione patrimoniale portando il Core Tier 1 al 7,4%. L’operazione è più complessa e prevede l’impegno dell’intero gruppo guidato da Carlo Cimbri a sostenere la tenuta di UnipolBanca.

Al centro del piano di sostegno c’è un portafoglio di 52 crediti che a fine giugno erano stimati in 546 milioni di euro, costituito essenzialmente da mutui garantiti da ipoteca, che non graveranno più sulle spalle dell’istituto. L’accordo siglato a inizio agosto tra il gruppo Unipol e la banca controllata prevede infatti l’impegno dell’intero gruppo a corrispondere all’istituto i crediti che fanno parte del portafoglio, compresi gli interessi, che Unipol Banca non riuscisse a incassare anche dopo aver esercitato tutte le possibili azioni di recupero sugli immobili gravati da ipoteche.

 

Uno schermo totale quindi che durerà fino a cinque anni dopo la scadenza dell’ultimo mutuo e che per l’istituto rappresenta un alleggerimento consistente visto che i 546 milioni rappresentano il 33% dei crediti deteriorati presenti nell’intero portafoglio di UnipolBanca. Unipol conta insomma di risolvere i problemi della banca (che prima dell’estate avevano provocato più di qualche tensione sulle quotazioni del titolo) facendo ricorso a tutte le competenze presenti nel gruppo. «L’operazione, rivolgendosi in particolare a posizioni garantite da immobili, beneficerà delle competenze in campo immobiliare del gruppo», si legge nella relazione semestrale che spiega le motivazioni degli accordi firmati a inizio agosto.

Anche perché l’obiettivo è ovviamente quello di evitare l’aggravarsi della situazione: il gruppo di Bologna sta infatti già lavorando per ristrutturare le posizioni creditizie nel settore del mattone e sta cercando di trovare compratori interessati a rilevare le attività immobiliari, con l’obiettivo prioritario di ridurre l’esposizione verso la banca.

 

Non si tratta però di un servizio fornito a costo zero: in cambio degli impegni assunti nei confronti della banca il gruppo Unipol presenterà una parcella pari all’1% del portafoglio dei crediti garantito anno per anno. Man mano che gli immobili saranno dismessi, la remunerazione è quindi destinata a ridursi. Ma c’è di più. Le manovre di sostegno alla banca prevedono anche l’acquisto di immobili strumentali oggi di proprietà di Unipol Assicurazioni. Si tratta delle due direzioni generali di Unipol Banca a Bologna e di una decina di filiali destinate a essere trasferite dalla compagnia all’istituto per rafforzare il patrimonio. I dettagli dell’operazione saranno definiti nei prossimi mesi quando sarà chiusa l’operazione di aumento di capitale che fornirà nuova liquidità utile per l’acquisto degli immobili e saranno pronte le perizie per stabilirne il valore. (riproduzione riservata)