di Anna Messia 

 

La multa di 450 mila euro comminata dall’Antitrust per pratiche commerciali scorrette deve essere annullata. Lo sostiene Ina Assitalia, la compagnia del gruppo Generali, in un ricorso depositato al Tar del Lazio. La società chiede l’annullamento, previa sospensione, della sanzione che è stata inflitta dall’Autorità garante della concorrenza lo scorso 8 giugno. Secondo l’Antitrust Ina Assitalia è colpevole di avere disdettato un elevato numero di polizze Rc Auto in tutta Italia e in particolare in Campania, Puglia e Calabria, senza informare per tempo i consumatori e senza fornire loro l’attestato di rischio. Il procedimento era stato avviato dall’Autorità presieduta da Antonio Catricalà alla luce delle denunce di automobilisti che lamentavano di essere venuti a conoscenza della cessazione degli effetti del contratto solo al momento del rinnovo della polizza, per i contratti in scadenza ad agosto 2010. Secondo l’Antitrust la mancata comunicazione della disdetta e la mancata consegna dell’attestato di rischio costituiscono un limite per le opportunità di scelta dei consumatori, i quali sono privati della possibilità di valutare, in tempi utili, la convenienza di offerte alternative e, eventualmente, optare per altre compagnie assicurative. Nel determinare la sanzione di 450 mila euro l’autorità aveva tenuto conto della gravità e della durata della violazione del Codice del Consumo e della recidiva della società. Si attende ora la fissazione dell’udienza per la discussione del ricorso davanti alla Prima sezione del Tribunale amministrativo. Una questione che è aperta anche davanti all’Isvap, l’autorità di controllo del settore assicurativo, che prima dell’estate ha avviato 14 istruttorie contro altrettante compagnie di assicurazione per violazione dell’obbligo a contrarre e per disdette a pioggia sempre in tema di assicurazione obbligatoria Rc Auto. L’istituto non ha mai comunicato i nomi delle compagnie finite nel suo mirino ma tra queste, con ogni probabilità, c’è anche Ina Assitalia. La pratica aperta non si è però ancora concretizzata in una sanzione dell’Isvap. Il caso è ora davanti al collegio di garanzia, l’organo dell’istituto (composto da soggetti esterni all’Isvap, in particolare ex magistrati) che, ove confermerà le irregolarità, proporrà la sanzione al presidente dell’istituto, Giancarlo Giannini, che dovrà poi comminarla. La conclusione della pratica (e quindi anche l’eventuale multa) è attesa per la fine di ottobre. Quando anche il ricorso aperto davanti al Tar entrerà nel vivo. (riproduzione riservata)