Più spazio ai piccoli soci nel patto di Mediobanca che, al 30 giugno 2011, ha visto calare l’utile dell’ 8% a 369 milioni per colpa di 238 milioni di svalutazioni e ora – spiega l’ad Alberto Nagel – punta su Cina, Turchia e Russia. Ieri l’assemblea del patto di sindacato, che si è riunito per stilare la lista dei candidati in vista del rinnovo del board, ha dato il via libera alla salita di alcuni piccoli soci industriali del gruppo B, che potranno acquistare nuove quote e vincolarle all’accordo di blocco. Tra le novità la possibilità concessa alla famiglia Gavio, che attualmente possiede lo 0,08%, di acquistare e vincolare un ulteriore 1% circa del capitale. Gli Angelini, oggi con lo 0,22%, potranno acquisire un altro 0,25% e l’imprenditore Romano Minozzi, oggi allo 0,11%, un ulteriore 0,12%. Infine Ennio Doris, che con H-Invest conta già uno 0,11% nel patto, potrà conferire al sindacato anche l’altro 0,1% che già possiede fuori dal patto. La partita più interessante però riguarda Diego Della Valle. La contrarietà della famiglia Ligresti ha impedito a mister Tod’s di entrare nel cda al posto di Jonella Ligresti. Possibile, però, che l’imprenditore marchigiano torni alla carica quando si saranno calmate le acque. Ieri si è appreso, infatti, che Della Valle ha stipulato un’opzione call per acquistare fino a 12,2 milioni di azioni (circa l’1,42%) entro il 20 dicembre 2012.Euna fonte vicina al patto ha spiegato che l’imprenditore, in caso di esercizio della call, potrà scegliere se vincolare all’accordo di blocco l’intera quota o meno. Intanto, fino a ieri (il termine ultimo è il 30 settembre) sono arrivate tre disdette al patto: si tratta, come nelle attese, di Sal Oppenheimer (1,70 per cento), Commerzbank (1,70 per cento) e Santusa/Santander (1,84 per cento). Groupama, invece, ha esercitato la facoltà di conferire al patto le azioni (1,83%) possedute e finora non vincolate, che vanno così ad aggiungersi al 3% già nel patto. Nel cda di Mediobanca per la lista di maggioranza entreranno Pierre Lefevre (dg per l’internazionale di Groupama e presidente di Groupama Assicurazioni in Italia) e due donne: Anne Marie Idrac (ex dirigente di Sncf ed ex segretario di Stato francese) ed Elisabetta Magistretti (revisore dei conti di Unicredit e consigliere Pirelli) che fanno salire a quattro il numero delle quota rosa. Usciranno, invece, Jean Azema, Antoine Bernheim eMarco Parlangeli. Confermati tutti gli altri membri, compresi i vertici (Renato Pagliaro a presidente, Dieter Rampl e Marco Tronchetti Provera come vice, Alberto Nagel come ad e Francesco Saverio Vinci come dg). Il bilancio 2010-2011 si è chiuso, intanto, con utili in calo. Pesano in particolare le rettifiche su partecipazioni azionarie per 155 milioni, di cui 120 riferibili alla quota in Telco e su obbligazioni per 120 milioni, di cui 109 su titoli di stato greci. Piazzetta Cuccia (che aveva in portafoglio 3,4 miliardi di titoli di Stato italiani a fine agosto) ha anche svalutato il 6% detenuto in Delmi (la holding in cui sono riuniti i principali azionisti italiani di Edison) di 16 milioni, a 90 milioni, e deciderà se procedere ad un’eventuale ulteriore svalutazione a seconda dei risultati. Confermata la cedola di 0,17 euro. Quanto ai coefficienti, Nagel ha detto: «Siamo perfettamente a nostro agio con una posizione di core tier 1 oltre l’11% (11,2% a fine giugno)».