In 5 minuti investiti 65 mln su Intesa, Mps, Unicredit, Ubi e Bp. È il via del rimbalzo?

È alle ore 17.25 di ieri che in Piazza Affari si è manifestato il grande vecchio, il grande burattinaio capace di cambiare l’andamento di Borsa con un click. A quell’ora, in particolare, si è invertito l’orizzonte per banche italiane. L’indice dei finanziari di Piazza Affari (il Ftse Italia All share banks), a una manciata di minuti dalla campanella finale, ha ricevuto un impulso tale da passare (con una curva praticamente in linea retta) da quota 10.725 a 10.845 (vedi grafico sotto). Cambiando il segno di chiusura di diversi titoli del credito nazionali. Insomma, se qualcuno cercava una prova del fatto che ci siano investitori capaci di condizionare l’andamento dei mercati, ieri è stato accontentato. Se qualcuno, poi, cercava il segnale di un possibile rimbalzo in arrivo anche per le banche di Milano, una pioggia di ordini di acquisto arrivati in chiusura come quella di ieri può essere assai confortante. Sarà interessante vedere i movimenti in apertura di oggi.
In ogni caso, chi si è mosso nel finale di ieri ha dato un ordine di fuoco generale sui big del comparto. La progressione emerge con la stessa identica forza andando a osservare gli andamenti di ognuno dei principali gruppi bancari italiani. Intesa Sanpaolo, che a un passo dalla chiusura viaggiava sotto la parità, a 1,1314, ha registrato lo scambio di 26 milioni di pezzi (circa il 14% dell’intero volume di ieri) ed è arrivata a terminare invariata a 1,134 euro. Unicredit, negli stessi istanti, si avviava a concludere a quota 0,937, prima di ricevere l’impulso di 26,6 milioni di titoli scambiati (quasi il 13% di quanto trattato nell’intera giornata), e chiudere a 0,942 (+2,72%). Stesso discorso, negli stessi tempi, per Mps, passata da 0,4227 sotto la parità a 0,429 euro (+1,9% la variazione finale), con 12,4 milioni di titoli scambiati nei cinque minuti terminali; Ubi, balzata da 2,55 a 2,58 euro (+3,44%), con 1,57 milioni di scambi; e Banco Popolare, scattato da 1,16 a 1,19 euro (+4%) con 2,2 milioni di azioni passate di mano. Nel complesso, chi ha schiacciato ieri il bottone d’acquisto ha messo sul piatto circa 30 milioni per Intesa, 25 milioni per Unicredit, 4,5 milioni per Mps, 4 milioni per Ubi e 2,7 milioni per Bp. Nel complesso, un tesoretto di oltre 65 milioni investito in un lampo.