Sono state le richieste di risarcimento per i devastanti terremoti in Giappone (aggravato dallo tsunami) e Nuova Zelanda e le inondazioni che hanno colpito l’Australia tra il dicembre 2010 e il gennaio 2011 a regalare al Lloyd’s of London il peggior semestre della sua vita lunga 323 anni. Lo storico gruppo assicurativo britannico ha segnato nel primo semestre dell’esercizio un rosso di 697 milioni di sterline (pari a poco meno di 800 milioni di euro), a fronte degli utili per 628 milioni (circa 720 milioni di euro) nello stesso periodo del precedente anno fiscale, a causa di risarcimenti complessivi per 6,7 miliardi di sterline (7,7 miliardi di euro) che hanno reso quello da poco concluso il semestre più costoso di sempre per l’istituto.
Le catastrofi che hanno colpito il Pianeta quest’anno (oltre alle tre maggiori di Giappone, Nuova Zelanda e Australia, non vanno dimenticati i tornado in Usa, Paese in cui il Lloyd’s ha segnato la peggior di performance di sempre) da sole sono pesate per 2,7 miliardi di sterline (3,1 miliardi di euro) sul totale dei risarcimenti. Dato che è di dieci volte superiore alla media dell’impatto dei disastri naturali per il Lloyd’s nel primo semestre dell’anno. La catastrofe nipponica, per cui il Lloyd’s prevede un esborso complessivo di 1,2 miliardi di sterline (1,4 miliardi di euro) ha avuto il quarto più elevato impatto registrato sul settore. In cima alla spiacevole classifica c’è l’uragano Katrina, del 2005, il cui costo complessivo fu di 2,4 miliardi (2,7 miliardi di euro).