Tra gli indipendenti entra l’ex manager di Unicredit, Elisabetta Magistretti. Oggi il cda sui conti. Utile atteso a 360 milioni 

di Andrea Di Biase

Diego Della Valle non entrerà, almeno per ora, nel cda di Mediobanca. In Piazzetta Cuccia si va dunque verso la conferma di quasi tutti i consiglieri uscenti, compresa la presidente di Fondiaria-Sai, Jonella Ligresti, che secondo alcune indiscrezioni avrebbe dovuto fare spazio al patron della Tod’s.

 

Nonostante Della Valle, che «ha la disponibilità» dell’1,9% diMediobanca, abbia effettivamente manifestato, con il consenso del management di Piazzetta Cuccia, il proprio interesse a entrare nel board, di fronte all’indisponibilità degli altri rappresentanti dei soci industriali a farsi da parte, ha deciso alla fine di non andare avanti. A chiudere ogni incertezza ci ha pensato lo stesso Della Valle, che in una nota ha definito «assolutamente infondate» le voci di un suo ingresso al posto della presidente di FonSai. «Jonella Ligresti», ha fatto sapere l’imprenditore, «è una mia amica e per me i valori dell’amicizia e della lealtà vengono prima di ogni altra cosa».

 

La Ligresti ha naturalmente apprezzato, sottolineando il «raro» stile personale mostrato da Della Valle in questa vicenda. La lista di maggioranza, presentata in vista dell’assemblea del 28 ottobre, conterrà dunque i cinque nomi interni (il presidente Renato Pagliaro, l’ad Alberto Nagel, il dg Francesco Saverio Vinci, Maurizio Cereda e Massimo Di Carlo), i cinque proposti dalle banche (Dieter Rampl, Ennio Doris, Fabrizio Palenzona, Roberto Bertazzoni e Eric Strutz). I sette rappresentanti dei soci industriali, oltre alla Ligresti, saranno invece Marco Tronchetti Provera, Gilberto Benetton, Carlo Pesenti, Marina Berlusconi, Angelo Casò (che oggi sarà confermato presidente del patto) e la new entry Elisabetta Magistretti. Quest’ultima, dal 2006 al 2009 responsabile dell’internal audit diUnicredit e oggi consigliere di Pirelli, avrà i requisiti di indipendenza previsti dalla nuova governance di Mediobanca, oltre a garantire la presenza minima di donne in cda. Al gentil sesso apparterrà anche il quarto consigliere espresso dai soci esteri, che andrà ad aggiungersi così a Vincent Bollorè, Tarak Ben Ammar e Jean Azema.

 

La lista di candidati sarà approvato oggi dall’assemblea del patto di Mediobanca, che si riunirà nel pomeriggio dopo che il cda avrà approvato i conti dell’esercizio chiuso al 30 giugno. Il consensus degli analisti prevede un utile netto di 360 milioni e una cedola di 0,17 euro per azione, in linea con lo scorso anno, nonostante le attese svalutazioni sulla quota in Telco-Telecom e sull’esposizione al debito sovrano della Grecia. (riproduzione riservata)