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Il 2010 è stato un anno record per le malattie professionali per l’Industria e Servizi: oltre 35.500 denunce (pari all’84% del totale), con un aumento del 16,7% rispetto al 2009 (5000 casi in più) e del 42,3% nell’ultimo quinquennio (+10000 casi). A livello territoriale l’incremento percentuale più rilevante si è registrato nelle Isole: +123,5% (da 1530 casi del 2006 ai 3420 del 2010); seguono il Centro e il Sud con un aumento di oltre il 50% (da 6mila a 9mila e da 5mila a 8mila rispettivamente), il Nord-Est (area con la più alta concentrazione di denunce) con quasi il +40% e il Nord-Ovest con appena il +6%. In ambito regionale si segnala la Sardegna con un incremento nel quinquennio del 165% delle denunce (da 796 a 2107); a seguire Abruzzo, Toscana e Sicilia intorno al +80%. Liguria, Piemonte, Molise registrano al contrario un calo delle malattie nell’ordine del 10% e Valle d’Aosta del 35% con un numero comunque contenuto di denunce (da 80  a 52).
Tra le patologie che hanno contribuito al notevole incremento complessivo vi sono le malattie muscolo-scheletriche che nel 2010 hanno superato quota 20mila (123% in più rispetto al 2006), rappresentando il 58% del totale delle denunce (contro il 37% del 2006). Tali patologie, che sono diventate negli ultimi anni anche in Italia come in Europa la prima causa di malattia professionale, sono state denunciate prevalentemente nel Nord-Est (31%), nel Centro (29%) e nel Sud (19%), mentre le due grandi Isole registrano praticamente la stessa quota del NordOvest (circa il 10%). Lo stesso Nord-Ovest insieme al Sud si segnala per la rilevante quota di ipoacusie da rumore (25% per entrambi, pari a circa 1300 casi), che anche se in calo rappresentano il secondo tipo di malattia denunciata a livello nazionale; la metà delle malattie respiratorie si concentrano, infine, nel Mezzogiorno.
Fonte: INAIL