Le Generali si salvano dalla scure di Standard&Poor’s. L’agenzia di rating che qualche giorno fa ha ridotto il merito di credito a breve e a lungo termine dell’Italia, e subito dopo ha messo nel mirino alcune banche nazionali, ha promosso invece l’assicuratore triestino. Il declassamento dell’Italia, secondo l’agenzia di valutazione creditizia, avrà di sicuro conseguenze sfavorevoli anche per Generali, ma non sufficienti in sé a determinare una modifica del rating che resta pari ad AA- o dell’outlook che rimane stabile. Perché secondo Standard&Poor’s le Generali sono un player globale diversificato: i titoli di Stato italiani rappresentano il 39% del portafoglio obbligazionario globale del gruppo triestino e gli impegni verso gli assicurati in Italia rappresentano il 27,5% degli impegni totali a fine giugno. Esposizioni che rientrano nella gamma di tolleranza prevista dai criteri di S&P e permettono che vi sia un differenziale di tre livelli tra il rating sovrano e quello delle Generali. Più severo il giudizio su Allianz Italia che ha pagato l’ampia diffusione nel suo portafoglio del debito italiano (59% dell’obbligazionario) e ha mantenuto il rating doppia A ma ha ricevuto una revisione dell’outlook da stabile a negativo. (riproduzione riservata). Anna Messia