L’attuale momento di mercato non aiuta, ma le trattative di Generali per la joint venture con Vtb, benché rallentate, vanno avanti. Al punto che nel comitato esecutivo della compagnia triestina in calendario per oggi a Roma è prevista un’informativa di aggiornamento sull’operazione con la banca russa, della quale il Leone era diventato azionista a febbraio con l’1% (investimento da 220 milioni di euro). All’inizio del mese di agosto, l’amministratore delegato di Generali, Giovanni Perissinotto, aveva incontrato il numero uno di Vtb, Andrej Kostin, per fare il punto sulla jv e il meeting, secondo quanto era trapelato, era stato «positivo». Il comitato esecutivo della compagnia triestina previsto per oggi costituirà anche l’occasione per fornire una informativa sul consensus di Generali e dei suoi concorrenti anche in rapporto al piano strategico del gruppo del Leone. Business plan che, secondo quanto confermato ancora a inizio agosto in occasione della presentazione dei dati semestrali, prevede il raggiungimento di un utile operativo cmpreso tra i 4,0 e i 4,7 miliardi per la fine dell’anno in corso. La performance operativa del gruppo triestino, del resto, piace agli analisti. In un report diffuso ieri, Barclays Capital esprimeva apprezzamento per i fondamentali da questo punto di vista. Tuttavia, a causa della recente sovra performance delle azioni del Leone, gli stessi analisti hanno deciso di tagliarne il rating portandolo da overweight a equal-weight, con un prezzo obiettivo in discesa da 17,6 a 17,3 euro (i titoli ieri hanno terminato a 11,25 euro, in calo del 2,60 per cento). «Generali – sottolineano nello studio gli analisti di Barclays – dal momento dell’avvio della nostra copertura è la large cap assicurativa che ha fatto meglio sul mercato, superando i peer (Axa, Allianz e Aviva) in media del 12 per cento». E ciò, puntualizzano gli esperti, malgrado si tratti del gruppo «maggiormente esposto alle preoccupazioni che riguardano il rischio legato al debito sovrano europeo». «Continuiamo a guardare a Generali come a un gruppo molto solido – affermano da Barclays – ma in base allo scenario negativo, considerando anche la recente sovraperformance, abbiamo optato per il downgrade». Ca.Sco.