Di fronte ai rischi derivanti dalla volatilità finanziaria, dall’instabilità degli strumenti di debito sovrano, e dai bassi tassi di interesse e ristagno della crescita economica, il Gruppo ha risposto aggiustando le caratteristiche dei prodotti, così da ridurne l’impatto sullo ‘spread business’ e sui prodotti garantiti, migliorando e affinando le tecniche di gestione finanziaria e del rischio, e modulando l’allocazione degli investimenti. Mi pare che il nostro management abbia affrontato finora con rigore e successo questa sfida, e ho fiducia che lo farà in futuro”.
Lo ha affermato il presidente di
Generali, Gabriele Galateri
, aprendo il Consiglio generale a Venezia, aggiungendo che “la congiuntura è davvero difficile, e a medio termine non offre grossi sprazzi di sole all’orizzonte. Si confermano il ristagno della crescita economica, tassi di interesse bassissimi e persistenti, e si acuisce il problema della fragilità indotta dal debito di vari Paesi dell’Ue, ma anche degli Stati Uniti. L’unico fattore di rischio che pare smorzarsi un poco e’ l’insistenza delle autorità di regolamentazione e sorveglianza, che sono costrette a fare i conti con gli aspetti pro-ciclici delle misure proposte – un test durissimo dell’impatto sull’industria bancaria e assicurativa delle nuove normative in materia di solvibilità e di contabilità. Non e’ un caso che si sia spostata di un anno la data di applicazione di Solvency II, e molti sono i tavoli di discussione aperti sul riesame di aspetti della normativa che potrebbero rivelarsi troppo sfidanti e persino dannosi per il settore. Ma anche su questo piano il quadro non e’ omogeneo”.

“L’industria assicurativa rischia infatti, a torto, di essere identificata, al pari dei grandi gruppi bancari internazionali, come fonte di rischio sistemico, e si discutono oggi, anche a livello nazionale, possibili criteri e misure da applicare in tal senso. Di fronte a tali sfide, il management ha saputo guidare saldamente il nostro Gruppo, ottenendo importanti risultati operativi, promuovendo l’efficienza e la riduzione dei costi, innovando e proseguendo lo sforzo di espansione e diversificazione geografica. La prima parte di quest’anno mostra solidi risultati operativi, un miglioramento della redditività nel segmento danni, e una tenuta nel vita. Si è ulteriormente consolidato e completato inoltre lo sforzo di riduzione dei costi e di incremento dell’efficienza. La campagna all’estero continua con successo, con nuovi accordi nel campo della gestione finanziaria in Oriente, e nuove frontiere prese in considerazione. La diversificazione geografica è cruciale, visto il divario nel potenziale e nei tassi di crescita dei mercati emergenti rispetto all’Occidente, e perfettamente coerente col dna globale del nostro gruppo”
, ha sottolineato Galateri.

“In questi tempi di turbolenza e incertezza”, ha concluso il presidente, “il pensiero di Nassim Taleb cade a proposito. Dopo averci indicato che la nostre vite (e investimenti) sono trainate dai ‘Cigni Neri’, oggi Taleb è qui a raccontarci come divenire robusti, anzi, “antifragili” in un mondo così imprevedibile. Taleb è Libanese, partecipe forse della tradizione di curiosità verso il mondo e le nuove frontiere di quei mercanti Fenici il cui spirito di scoperta e conquista permea anche la cultura del nostro Gruppo e di questa città, da secoli e, rispettivamente, da millenni. Cittadino del mondo, Taleb ha studiato a Philadelphia e Parigi, è un fine matematico ed esperto di finanza, filosofo e conoscitore della cultura classica, e nei suoi scritti si ispira liberamente a Talete di Mileto, ma anche a Hume, Bachelier e Jensen, filosofi, matematici, epistemologi. E’ anche un investitore di successo, convinto che si impara più dall’esperienza che dai libri, e che occorre dimostrare il valore delle proprie affermazioni in pratica e non solo nelle aule di un’università. Insegna oggi in Inghilterra e a New York, ed è l’autore di libri famosi in tutto il mondo come ‘Fooled by Randomness’ e ‘The Black Swan’. Nei suoi scritti ci ha messo in guardia dalle facili previsioni e dall’ottimismo illusorio di chi crede che il futuro ricalchi meccanicamente il passato, e che gli eventi si dipanino nel tempo secondo un cammino ‘medio’. Ci ha indicato come incertezza, volatilità, processi non lineari, siano spesso i veri motori che trainano le nostre vite, con impatti spesso devastanti. Nel suo prossimo best seller Taleb ci spiegherà come orientarci in un mondo così incerto e volatile, non tanto cercando di anticipare con semplici modelli o costrutti ottimizzanti il futuro, quanto imparando dalla natura ad essere robusti, ad avere sempre delle soluzioni di emergenza (tante, come nel processo evoluzionistico), a guardarci dal costruire meccanismi ‘too big to fail’, e ad imparare persino a beneficiare della volatilità, divenendo ‘antifragili’. Taleb non e’ solo un filosofo e un epistemologo: i suoi suggerimenti su come migliorare la vita e le possibilità di sopravvivenza e di successo si fondano su profonde quanto complesse analisi matematiche e di calcolo probabilistico non lineare, volte a identificare le ‘convessità’ favorevoli’ nei fenomeni analizzati. I suoi algoritmi, ‘simple heuristics’ come li chiama lui, sono sotto osservazione da istituzioni e Governi, dal Fondo Monetario Internazionale alla Mc Kinsey, dal Parlamento Europeo come dal Governo Giapponese a Fukushima. Concludendo, voglio citare un aspetto dell’antifragilità che dovrebbe darci qualche motivo di sollievo ed orgoglio: la durevolezza nel tempo è un buon segno di successo nel mondo incerto, così come un grande Gruppo che esiste e cresce da quasi duecento anni”.