Titolo Azimut in recupero ieri dell’1,8% a 4,8 euro (da inizio anno il calo resta comunque importante, -27%), sul quale Equita ha aggiornato la sua valutazione alla luce del tracollo dei mercati di agosto, che ha asciugato le masse gestite da 16,2 a 15,6 miliardi.

 

Gli analisti hanno ipotizzato performance fee del terzo trimestre in caduta da 15 a solo 2 milioni e una management fee media dell’1,84% sul patrimonio gestito. Di conseguenza le stime di utile 2011 sono state ridotte del 16% a 75 milioni e quelle 2012 del 11% a 96 milioni (livello già raggiunto dal gruppo milanese del risparmio gestito nel 2010). La stima 2011 comprende 18 milioni di performance fee negli ultimi tre mesi dell’anno, ipotizzando con ciò un rimbalzo dei mercati azionari di una certa rilevanza entro ottobre. Previsione azzardata? Quanto al 2012, gli esperti in questo caso hanno stimato un contributo delle performance fee pari allo 0,49% (rispetto alla media 2000-2011 di 0,63%). L’aggiornamento delle stime ha portato a ridurre il target price del 4% da 7,8 a 7,5 euro, che corrisponde a un rapporto p/e 2011 di 13 e 2012 di 10 volte. Quanto alle iniziative estere (acquisizioni e accordi con partner locali), si tratta di opportunità di crescita che stanno richiedendo un investimento di circa 30 milioni (costi annui per un massimo di 10 milioni) ampiamente autofinanziabile tenuto conto degli utili prodotti dal gruppo e della posizione finanziaria ampiamente positiva.