Tra uragani, tempeste, incendi, finanche il terremoto lo scorso mese di agosto non sarà certo dimenticato dai cittadini degli Stati Uniti. Secondo l’ultimo report mensile pubblicato da Aon Benfield l’uragano Irene, declassato a tempesta, potrebbe costare agli Stati Uniti una cifra intorno ai 6,6 miliardi di dollari.

Irene ha lasciato dietro di sé una scia di almeno 46 morti e decine di feriti. Ma anche 8 milioni di casi di black out energetico e danni per decine di migliaia di case private, aziende commerciali e autovetture.

Al di fuori degli Stati Uniti la forza distruttiva di Irene ha causato la morte di 8 persone tra i Caraibi e le Bahamas mentre Porto Rico dovrà mettere mano per la ricostruzione a più di 500 milioni di dollari ai quali andranno aggiunti altri 150 milioni di perdita di produttività delle aziende del settore pubblico e privato.

Conto salato anche per la Repubblica Dominicana che ha stimato danni per 26,3 milioni di dollari che rientrano nel totale di 1,5 miliardi di dollari di perdite economiche stimate per la zona caraibica, mentre il valore dei beni assicurati è di circa 1 miliardo principalmente dovuto ai danni causati alle Bahamas. 

A rendere ancora più drammatico il bilancio degli eventi naturali, ecco il terremoto di magnitudo 5.9 che il 23 agosto scuote le regioni orientali degli States causando danni a numerosi monumenti di Washington oltre alla rottura di tubi del gas e dell’acqua registrati in Virginia, West Virginia, New York, Maryland, New Jersey, Delaware e Pennsylvania.

Secondo le stime di Aon Benfield le perdite economiche prodotte dal terremoto ammonterebbero a circa 250 milioni di dollari, con perdite assicurate di circa 100 milioni.