Il primo semestre del 2011 vede aprirsi una voragine nella nuova produzione Vita del sistema assicurativo italiano. O meglio, due. Da sportelli bancari e promotori finanziari, infatti, è arrivata una batosta per quanto riguarda la raccolta tricolore, che nel periodo gennaio-giugno ha fatto registrare una flessione del 26,2% a quota 35 miliardi secondo i dati diffusi dall’Ania. A giugno, in particolare, si è registrato il crollo più forte dall’inizio del 2010: meno 38,6%. Il paragone con il giugno 2010 è impietoso. Allora si raccolsero 7,2 miliardi, uno dei massimi storici, mentre nello scorso giugno ci si è fermati a 4,9 miliardi. La flessione è arrivata, come si diceva, in particolare per la riduzione dei volumi derivanti da sportelli bancari e postali (che rappresentano il 65% del mercato e hanno lasciato sul terreno volumi per 29,1 punti percentuali). È andata ancora peggio ai promotori, che hanno registrato un calo della produzione del 45,5% (addirittura più del 73% a giugno). A soffrire in particolare sono state le polizze tradizionali di ramo I, protagoniste invece del mercato durante lo scorso anno: nei sei mesi hanno visto una contrazione della raccolta del 28,8%. Solamente la raccolta di carattere previdenziale ha avuto un andamento in controtendenza, trend condiviso dalle forme pensionistiche individuali, che hanno un valore assoluto ancora limitato (nuova raccolta di 315 milioni), ma in crescita del 10%.